di LUIGI FRASCA ALLA fine paga sempre Pantalone.
Come? Saranno i Tfr di chi non aderisce ai fondi di previdenza integrativa a mettere una toppa al buco di bilancio delle Fs. Così mentre le aziende sono private di risorse queste vengono convogliate a imprese pubbliche. È quanto emerge dal dossier sul bilancio realizzato dai tecnici del senato. Dei 5 miliardi di euro preventivati come gettito dalla nuova norma sul Tfr, inserita in Finanziaria, 2 miliardi andranno al rifinanziamento della rete tradizionale delle Fs e 400 milioni di euro saranno invece utilizzati come apporto di capitale di Ferrovie. L'elenco riportato dal Servizio del Bilancio specifica nel dettaglio il riparto delle risorse che arriveranno dalla devoluzione del Tfr inoptato al fondo Inps, fermo restando che l'utilizzo delle risorse è subordinato al placet delle autorità europee. Per quanto riguarda il 2007, oltre ai 2,4 miliardi complessivi per le Ferrovie, c'è 1,3 miliardi di euro per il rifinanziamento di spese di investimento, 520 milioni di euro per l'autotrasporto, 500 per le imprese pubbliche, 150 per il fondo investimenti della ricerca scientifica e tecnologica, 100 milioni per il fondo competitività e 30 per il fondo per le spese di funzionamento della Difesa. I finanziamenti per l'alta velocità e i nuovi investimenti dell'Anas sono previsti solo a partire dal 2008. I tecnici del Senato hanno però chiesto chiarimenti al governo dal momento che non è nemmeno sicura la cifra dei 5 miliardi quale ammontare del trasferimento del Tfr inoptato al Fondo dell'Inps. Il chiarimento è necessario dal momento che, come fanno osservare i tecnici, se le risorse destinate agli investimenti dovessero essere inferiori non ci sarebbe un ridimensionamento degli investimenti. Pertanto ci sarebbe il rischio di un ulteriore buco. Tra i sindacati si è fatta sentire la voce solo dell'Ugl. «Dopo le ipotesi di aumenti tariffari, veniamo a scoprire che saranno comunque i lavoratori persino con i loro risparmi ad essere chiamati a finanziare il risanamento di un servizio pubblico come quello del trasporto ferroviario, la cui efficienza dovrebbe essere garantita già dal fatto di aver pagato un biglietto» afferma il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini. «Tra l'altro - spiega Polverini - è ancora una finta soluzione, dal momento che secondo i tecnici del Senato il trasferimento delle liquidazioni potrebbe dare risultati inferiori ai 5 miliardi attesi dal Governo, il quale proprio per questo è stato chiamato a dare chiarimenti». Quindi mentre le imprese con più di 50 dipendenti devono stringere la cinghia perchè si vedono private di una forma di finanziamento quale è appunto il trattamento di fine rapporto, le imprese pubbliche invece potranno godere di quessti fondi aggiuntivi. Pertanto le risorse del Trattamento di fine rapporto di cui finora possono disporre le imprese sarebbero convogliate alle Ferrovie. Il presidente Innocenzo Cipolletta giorni fa ha lanciato l'allarme deficit. «Per il 2006 il gruppo Ferrovie si trova ad avere un disavanzo molto elevato, di 1,9 miliardi di euro e passa. Considerando che gli incassi sono pari a circa 6,7 miliardi, ci si rende conto della situazione».