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Marini e Bertinotti: il Governo durerà per l'intera legislatura

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Il presidente del Senato, Franco Marini, non vede spazi per una grande coalizione, ma invita le forze politiche al confronto «senza per questo tradire il vincolo di lealtà con il rispettivo elettorato». L'occasione è la presentazione del libro di Bruno Vespa «L'Italia spezzata» (Mondadori), a cui hanno partecipato il numero uno di Palazzo Madama e il presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Entrambi convinti su una cosa: che l'attuale maggioranza durerà a lungo. «Comincio a vedere una situazione capace di durare nel tempo», ha detto Marini. «Penso che andremo avanti per l'intera legislatura», gli ha fatto eco Bertinotti. Che però ha aggiunto «non ho la facoltà di escludere altre maggioranze, anche se non le prevedo». L'incontro si è svolto ieri a Roma nella sede di Capitalia a Palazzo de Carolis (in prima fila il presidente della banca Cesare Geronzi e l'amministratore delegato Matteo Arpe). Vespa non si è lasciato sfuggire l'occasione per incalzare la seconda e terza carica dello Stato sui grandi temi aperti della politica. La Finanziaria? «È sempre più malata di gigantismo», ha risposto Bertinotti sottolineando come l'iter della manovra sia caratterizzato da «regole parlamentari che sono del tutto inadatte». La situazione in Libano? «L'Italia deve continuare testardamente nella sua missione di pace», ha commentato il presidente della Camera. Il partito democratico? «Io sono per farlo», ha sentenziato Marini dicendosi però contrario a una fase intermedia nella quale si formi una federazione. «Non so se il Partito Democratico si costituirà - ha detto Bertinotti - ma guardo con attenzione a questo processo». Un processo, ha spiegato il presidente della Camera, che aprirà uno spazio nuovo a sinistra. Marini e Bertinotti hanno ribadito le loro posizioni su molti altri versanti. Dalla guerra in Iraq al dibattito sul diritto di voto dei senatori a vita. Diverse le posizioni sull'istituzione di una commissione d'inchiesta sui fatti del G8: «Il Governo onorerà l'impegno», ha detto il presidente della Camera, mentre Marini sostiene che «per come sono andate le cose, preferirei che questo problema si chiudesse, perché mi pare che le responsabilità si sono già viste».

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