di LAURA DELLA PASQUA «SARÀ un grande sforzo organizzativo e politico.
Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia spiega che la grande macchina organizzativa della manifestazione di protesta del 2 dicembre produrrà un risultato «mai visto prima». Sì perchè questa volta, afferma Bondi, «non ci saranno solo i nostri iscritti e elettori ma quanti sono rimasti delusi dalal Finanziaria di Prodi. Il grado di successo deriverà soprattutto dalla partecipazione spontanea». E l'ipotesi di Berlusconi in uscita dalla politica attiva? Nessuna ripercussione sulla manifestazione? Bondi sgombra il campo da qualsiasi dubbio. «Non solo Berlusconi non ha nessuna intenzione di abbandonare la politica ma ogni volta che girano voci di questo tipo si rafforza la convinzione che lui è il vero leader della Cdl. E la manifestazione del 2 dicembre sarà l'ennesima conferma». Bondi insieme al vice Cicchitto e ai capigruppo di Camera e Senato, Vito e Schifani, ieri in una conferenza stampa ha ribadito che «Berlusconi è insostituibile ancor più del '96 e del 2006 e nel caso ipotetico che decidesse di abbandonare la politica, l'elettorato cadrebbe in uno stato d'animo d'angoscia e di disperazione». Ma il leader «non può essere lasciato solo, e non può essere neppure autosufficiente ai partiti». Bondi ha quindi annunciato il restyling di Forza Italia. È in arrivo una direzione nazionale, chiamata ad affiancare Silvio Berlusconi; il coordinatore nazionale e i coordinatori regionali avranno un incarico a tempo; si cercherà di aprire una sede in ogni comune italiano, anche nei più piccoli. Nel 2007 si svolgeranno i congressi comunali e provinciali del partito e , tra l'autunno del 2007 e la primavera del 2008, si svolgerà il congresso nazionale. Le modifiche allo statuto necessarie per lanciare la nuova fase saranno discusse da un consiglio nazionale che si svolgerà in una data compresa tra dicembre e gennaio prossimi. «Abbiamo il dovere di dar vita a un grande partito moderno, radicato sul territorio e democratico», ha detto Bondi, che ha aggiunto:«Siamo un partito determinante nella politica italiana. Il partito della libertà, che metterà insieme le forze del centrodestra, non può nascere senza Forza Italia. E nemmeno si potrà fare un eventuale governo di emergenza se non a partire dalla presenza di Forza Italia».Naturalmente non è in discussione la guida di Silvio Berlusconi. Ma, come si legge in un documento preparato da Biondi, «occorre salvaguardare e valorizzare la leadership attraverso l'unitarietà e la centralità delle decisioni sulle scelte politiche»; e nello stesso tempo «occorre allargare e democratizzare la vita interna del movimento». «Alla vigilia del voto di aprile - ha sottolineato Bondi - molti volevano la cancellazione dell'anomalia rappresentata da Forza Italia e dal suo leader Berlusconi. Per far nascere una classe dirigente occorre -ha spiegato Bondi- che non ci sia soltanto un rapporto di identificazione tra noi e Berlusconi diretto e personale, occorre che vi sia un rapporto di identificazione, di solidarietà e di appartenenza tra di noi dirigenti e parlamentari». Il coordinatore poi ha ribadito la centralità del partito. Quanto al movimento azzurro, «si illudono tutti coloro che pensano che Forza Italia sia una realtà politica transeunte, destinata a scomparire, un capitale che qualcuno potrebbe ereditare. Senza Forza Italia non vi sarebbe alcuna reale prospettiva di cambiamento in questo Paese. Non può nascere il Partito delle libertà se non parte da Forza Italia».