A Montecatini

Berlusconi di lasciare la politica non ci pensa proprio: «Resto in sella, non vi preoccupate, dimostreremo che la maggioranza del Paese è con noi», ha spiegato al telefono ad alcuni azzurri. Ma la sua permanenza nell'agone politico è legata ad un progetto ben chiaro. Ovvero ai circoli della libertà perché - riferisce uno degli artefici del progetto - si sente «come Mao che restò imprigionato nel partito comunista». «La struttura - questo il ragionamento dell'ex premier confidato ai suoi collaboratori - coordina, ma taglia anche fuori. Dobbiamo tornare ad aprirci alla società. Da un fiocco di neve dovrà nascere una valanga che travolgerà la burocrazia dei partiti e spezzerà le catene create da anni di clientele...». «Questa è la fase costituente, così riacquisteremo una presenza diffusa nella società civile; siamo carenti sul territorio», osserva Guido Possa che ha elaborato lo statuto dei circoli. «Se fallisce il progetto dei circoli - afferma il senatore Lino Iannuzzi - abbiamo chiuso, andiamo tutti a casa. Berlusconi ancora non dorme la notte per la sconfitta. Ma ora la spallata la possono solo dare i circoli, il partito è superato. Forza Italia ha dato quello che poteva dare...». I circoli della Libertà saranno presentati oggi a Montecatini. Berlusconi ha affidato a Marcello Dell'Utri il progetto di portare «aria nuova contro la burocrazia, i professionisti della politica» che hanno causato la secolarizzazione di Forza Italia.