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Paissan (Privacy): «Tutti dobbiamo avere la stessa tutela»

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«Un mese fa i partiti e la stampa avevano avanzato la richiesta a riferire in Parlamento e tutti parlavano di attentato alla democrazia. Ora invece, a distanza di un mese si è passati dalle accuse alla proposta di un meccanismo di protezione. C'è qualcosa che non va». Molto critico il giudizio di Mauro Paissan, componente del Garante per la privacy, rispetto alla proposta del viceministro Visco di istituire un apposito archivio per rendere meno accessibili i dati fiscali delle persone note. «I vip e i politici non hanno diritto a più privacy. Anzi, per chi ricopre un ruolo pubblico, il diritto alla riservatezza deve fare i conti con la necessità della trasparenza. Rispetto ai dati fiscali, tutti dobbiamo avere la stessa tutela: Prodi, Berlusconi, Alex Del Piero e il signor Mario Rossi». «La protezione dei dati in possesso dell'Agenzia delle entrate - continua Paissan - deve essere la stessa per tutti. O vogliamo introdurre una privacy di classe, graduata in base alla notorietà e alla ricchezza? È inaccettabile che, per curiosità o per spionaggio, qualcuno entri nelle banche dati per rovistare nelle informazioni dell'avversario politico, del calciatore, della velina, o del vicino di casa. Perciò, ben vengano maggiori controlli, migliori filtri, e il monitoraggio continuo degli ingressi nelle banche dati, come ha giustamente proposto Visco. Ma senza trattamenti privilegiati per i personaggi noti, perchè la privacy non può essere un privilegio di pochi». «E poi conclude Paissan mi chiedo come si fa a stabilire chi è Vip e chi no, insomma chi avrebbe diritto all'archivio riservato e chi no. Il calciatore di serie A sì, quello di B no? Il politico noto sì e i deputati peones no? L'attrice famosa sì e la velina no? Insomma la proposta mi sempre impraticabile, oltre che discutibile. Rafforziamo invece i controlli per tutti i cittadini». Critiche al viceministro Visco vengono anche dalla sua stessa maggioranza. A bocciare l'ipotesi è il senatore di Rifondazione Salvatore Bonnadonna. «La proposta, avanzata dal viceministro Visco, di costituire un archivio fiscale superblindato per i vip rappresenta la soluzione sbagliata per un problema vero» è la tesi dell'esponente di Rifondazione. «È giusto e doveoso - spiega Bonadonna - preoccuparsi di difendere la privacy. Ma non si vede perchè questa necessaria difesa dovrebbe garantire solo alcune migliaia di prsone, e non si capisce neppure chi e sulla base di quali criteri individuerebbe gli inviolabili vip da inserire nell'archivio a prova di spionaggio fiscale».

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