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Senato, Unione all'assalto della Manovra

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Un decreto blindato ma non è detto che verrà posta la fiducia: «Faremo del tutto per non metterla», ha detto il premier Romano Prodi. Ma la decisione verrà presa in base all'andamento dei lavori; si utilizzerà cioè questa scorciatoia «se il numero degli emendamenti e il modello della discussione ritardano troppo la decisione. Dobbiamo evitare — ha sottolineato il presidente del Consiglio — l'esercizio provvisorio». Quanto invece alla Finanziaria vera e propria, «il Senato non prende a scatola chiusa il provvedimento», esordisce il relatore Gianfranco Morgando (Ulivo) che ricorda l'impegno di maggioranza e governo a chiudere le questioni che sono rimaste aperte. Quanto al calendario dei lavori, sarà la capigruppo di stamani a fissare precisamente l'iter ma il presidente della Commissione Bilancio, Enrico Morando (Ulivo), ricorda che «le scadenze sono chiare, in un mese si devono chiudere i lavori» a Palazzo Madama. Precari della scuola, sicurezza con particolare attenzione per i vigili del fuoco, ripristino del Fas, il fondo per le aree sottoutilizzate: sono alcuni dei temi elencati dal relatore sui quali ci sarà una riflessione. «Ma non escludo nulla», aggiunge, lasciando intendere che i senatori comunque si riservano di arricchire la manovra con loro proposte al di là delle questioni rimaste in sospeso a Montecitorio. «Nessuno ha smanie emendative — commenta — ma credo che autonome proposte di modifica potranno esserci». C'è anche da considerare che la Finanziaria erediterà quei temi di discussione che sono rimasti insoluti nel decreto fiscale, come le successioni (in particolare si pensa alla franchigia anche per la successione di piccole aziende) e le norme sulle concessioni autostradali. C'è un impegno a rivedere alcuni punti, in sede di manovra, considerato che il decreto a fine mese scade. Oggi dunque parte ufficialmente l'iter al Senato: la Comissione Bilancio nel pomeriggio si riunirà per il parere preliminare sulla copertura che probabilmente arriverà mercoledì. Sulle possibili modifiche il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi dice che «la discussione è aperta: faremo i conti a Natale. Abbiamo avuto la sollecitazione per l'inserimento di altre opere» infrastrutturali. Nutrito sarà poi il «pacchetto lavoro». «Nel passaggio al Senato — annuncia il ministro del Lavoro Cesare Damiano — riproporrò alcuni emendamenti che nel primo passaggio alla Camera sono rimasti fuori dalla Finanziaria», come il miglioramento delle indennità di malattia per i lavoratori parasubordinati, il superamento del salario convenzionale nelle cooperative sociali e per la tutela del danno biologico per i lavoratori invalidi.

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