La newsletter della Cdl accusa «Prodi commissaria l'Istituto»
Non è un'accusa nuova, è vero. Ma stavolta è di tutta la Casa delle Libertà (almeno di quella che scenderà in piazza a roma il 2 dicembre) e non di un solo partito. Ed è contenuta nella newsletter che viene inviata dal comitato promotore della convention che si terrà tra meno di due settimane. Nella lettera telematica spedita ieri, il primo capitolo è dedicato proprio all'istituto nazionale di statistica. C'è una premessa: «Prodi e tutti i suoi ministri continuano a mistificare la realtà sullo stato dei conti pubblici ereditati dal governo Berlusconi- si legge -. I numeri e i fatti, invece, parlano chiaro. Nel 2006 il governo, con il decreto Visco-Bersani, ha effettuato una correzione del deficit di appena lo 0,1%, prova evidente che l'ultima finanziaria di Tremonti aveva centrato gli obiettivi di finanza pubblica concordati con l'Unione Europea». Di qui l'affondo: tra poco anche l'Istat sarà manipolata. «La legge finanziaria, infatti, istituisce una commissione della Presidenza del Consiglio per il controllo dell'informazione statistica, in particolare quella relativa alla finanza pubblica - sottolinea la newsletter -. Il nuovo organismo, che nasce dalla trasformazione di un'altra commissione già attiva a Palazzo Chigi, mantiene la stessa denominazione, ma vede i suoi compiti molto ampliati: oltre alla vigilanza sull'imparzialità e la correttezza dell'informazione statistica con riguardo alla riservatezza dei dati personali, la commissione controllerà tutte le amministrazioni che producono informazione statistica in materia di conti pubblici. Una formula che il governo ha lasciato generica per poter estendere il suo diretto controllo sull'Istat e su tutti gli altri istituti, dipartimenti e organi pubblici competenti in materia di amministrazione finanziaria, come la Ragioneria di Stato». In questo modo, conclude il comitato promotore della manifestazione del 2 dicembre, «il governo mette la mordacchia all'Istat, che grazie alla sua piena autonomia, dirama indici e cifre che spesso imbarazzano, o peggio, smentiscono la politica dell'esecutivo. Per raggiungere l'obiettivo il governo non lesina i mezzi: la nuova commissione, infatti, avrà a disposizione 1,2 milioni di euro per il 2007, contro gli appena 280 mila euro stanziati per il 2006». L'accusa, come dicevamo, non è nuova. La prima ad attaccare è stata la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore (tra quelle in cima alle simpatie del Cavaliere, che in una dichiarazione il 9 ottobre scorso aveva fatto notare: «Al tentativo di egemonizzazione politica, economica, culturale, mediatica delle sinistre non c'è mai limite. Le voci fuori dal coro danno fastidio a Prodi e Padoa Schioppa a tal punto da spingersi addirittura a mettere sotto commissariamento l'Istat e gli altri enti del sistema statistico nazionale». Secondo la Biancofiore «per Prodi l'Istat è colpevole di aver accertato che il rapporto deficit-pil nei primi mesi dell'anno è migliorato grazie all'opera risanatrice del governo Berlusconi». Tre giorni dopo aveva protestato anche Gianpiero D'Alia (Udc), che si domandava: «Perché il presidente del Consiglio vuole mettere sotto controllo l'Istat?». E ricordava: «Questa norma è grave perché tra l'altro sottrae al Parlamento i poteri di indagine e di controllo in una materia così delicata». Successivamente, la commissione Bilancio della Camera ha un po' ammorbidito il testo visto che la commissione è stata riportata presso il ministero dell'Economia e le sue valutazioni devono ora avvenire «in collaborazione con l'Istat». E dire che il governo Berlusconi considerava il presidente dell'Istat, Luigi Biggeri, troppo prodiano.