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La Cdl vola, adesso è al 57,3%

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Nuova batosta per il governo: Forza Italia al 28%, l'Ulivo al 26%

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È quanto emerge da un sondaggio Unicab, condotto con interviste telefoniche con sistema Cati, per la puntata della trasmissione della La7 «Niente di personale» in onda ieri sera. Un risultato che però deve tenere conto del fatto che il 30,1% del campione «non sa o non voterebbe». Tra i partiti, comunque, conquista il primo posto Forza Italia (28,1%), seguita da An (14%), Udc (7,6%) e Lega (5%). Perdono invece consensi quelli dell'Unione: l'Ulivo totalizza il 26,4%, il Prc il 4,9%, la Rnp il 2,3%, i Verdi il 2%, il Pdci l'1,9%, l'Idv l'1,7% e l'Udeur l'1,1%. A sei mesi dal proprio insediamento, dunque, il governo non raggiunge la sufficienza: il voto medio, considerata una scala da uno a dieci, è pari a 4,4. Un quadro che cambia però se si tiene conto solo degli elettori di centrosinistra (6,2). Più o meno gli stessi numeri che ottiene il premier in prima persona. A spulciare la pagella voce per voce, l'Esecutivo targato Prodi ottiene il miglior risultato in politica estera (5,2), seguita dalla sicurezza (4,4). Penultimo il fisco con 4,2, mentre la giustizia prende il voto più basso con 3,9. Puntando però i riflettori sugli elettori del centrosinistra i risultati cambiano: se infatti il governo non conquista nessun sette, porta a casa però qualche sufficienza. È di nuovo la politica estera a vincere con il voto medio più alto pari a 6,6, seguita dalle politiche sociali (6,2), scuola (6,1), sanità, sviluppo e fisco promossi con un sei tondo. Il popolo dell'Unione dà invece l'insufficienza a ricerca scientifica, economia, lavoro e sicurezza. Ultima anche in questo caso la giustizia (5,2). È il secondo campanello di allarme per il governo in pochi giorni. Giovedì scorso l'Ipr per Repubblica certificava che il tasso di fiducia per Prodi, a leggere i dati di un sondaggio realizzato il 13 novembre (mille interviste, metodo Cati), era ancora sceso, stavolta al 46%, tre punti in meno rispetto a un mese fa e dodici rispetto a luglio (quando la percentuale era del 58%). Per la prima volta inoltre risultavano di più coloro che dichiarano di avere poca o nessuna fiducia in Prodi: si esprimeva in questo modo il 50% del campione (due punti in più rispetto a ottobre e 13 rispetto a luglio).

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