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Due cortei per la pace in Medioriente. Adornato da Venezia lancia la risposta della Cdl

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Oggi pomeriggio a Roma e Milano il popolo della sinistra scenderà in piazza per la pace in Medio Oriente, ma le differenze saranno molte. Nel capoluogo lombardo, chiamati a raccolta dal Tavolo della Pace (lo stesso che organizza ogni anno la marcia Assisi-Perugia) ci saranno i «moderati», coloro che, come recita il manifesto del corteo, chiedono «Pace e giustizia in Medio Oriente». Nella Capitale, invece, al fianco del Forum Palestina, ci saranno i «duri» che vogliono una «Palestina libera adesso!» e chiedono che l'Italia non sia «complice del massacro dei palestinesi e dell'occupazione israeliana». Rifondazione Comunista, Ds, Margherita, Verdi, Sdi e Italia dei Valori hanno scelto Milano. Il Pdci, unico tra i partiti della maggioranza, pur aderendo ad entrambe le manifestazioni, sarà a Roma (il segretario Oliviero Diliberto ha assicurato che, anche se solo per 10 minuti, ci sarà). Radicali e Udeur non ci saranno. Insomma, ancora una volta l'Unione si spacca su quello che, da sempre, è un tema dirimente per il popolo della sinistra: i rapporti tra Israele e Palestina. E anche il corteo milanese non è esente da critiche. Ieri, sul Corriere della Sera, i diessini Furio Colombo, Peppino Caldarola e Emanuele Fiano hanno scritto una lettera aperta agli «amici del Tavolo della Pace» spiegando i motivi della loro assenza. «Noi dunque non ci saremo - hanno scritto -, per evitare che un pur legittimo dibattito possa prestarsi a diventare un processo». Una posizione molto vicina a quella del presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna che, pur valutando diversamente le due manifestazioni, non risparmia qualche puntualizzazione al corteo lombardo. «Spero proprio che non ci siano manifestazioni anti israeliane» è l'auspicio di Gattegna che poi, entra nel merito delle due iniziative. «Quella di Milano - spiega - sembra puntare ad una equidistanza, pur non realizzandola totalmente, visto che tra le richieste c'è l'interruzione dei rapporti militari tra Italia ed Israele». «Quella di Roma - prosegue - invece è completamente e dichiaratamente a favore dei palestinesi e contro Israele. Non si pone neppure l'obiettivo di un'equidistanza tra le parti». Intanto i presidenti di Camera e Senato hanno inviato il loro messaggio di saluto ai partecipanti del corteo di Milano. E, se Fausto Bertinotti ha richiamato l'obiettivo di «due popoli, due Stati» come «compito irrinviabile della politica», Franco Marini ha ribadito «la necessità di perseguire il cammino di una doverosa e approfondita riflessione». E, mentre la sinistra si divide e litiga sulla questione mediorientale, la Cdl attacca. Oggi, infatti, mentre i due cortei marceranno a Roma e Milano, Gianfranco Fini e Franco Frattini saranno a Venezia per concludere i lavori della due giorni promossa dalla Fondazione Liberal su Israele e l'Occidente. «Venezia - ha detto il presidente della Fondazione Ferdinando Adornato - è l'unico luogo dove emergono altre posizioni rispetto a quelle della Sinistra. La manifestazione di Roma è un pò inquietante perché è un'iniziativa contro Israele all'interno della quale ci sono anche relazioni con forze di Governo e mi sembra una cosa molto grave. In quella di Milano non ci convince lo schema che dice "non siamo contro Israele ma è legittima la critica politica al Governo israeliano". È una manifestazione di maliziosa ostilità».

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