di FRANCO D'AGOSTINO LA FINANZIARIA verso la fiducia.

E a questo stato confusionale bisogna aggiungere l'ondata di emendamenti che ostacolano il cammino del disegno di legge. Il risultato? La Finanziaria 2007 è ancora un cantiere aperto e quindi l'ipotesi del voto di fiducia sta per diventare realtà. L'Aula di Montecitorio dovrebbe approvare il testo di 217 articoli entro il 19 novembre ma l'obiettivo è ormai una chimera. Ne è ben consapevole il Governo. Per questo oggi dovrebbe essere convocato un Consiglio dei Ministri ad hoc per approvare un maxi-emendamento sul quale porre la fiducia forse già domani. E se la maggioranza insiste nel puntare l'indice contro l'ostruzionismo dell'opposizione, dalla Casa delle Libertà arriva un coro unanime: il Governo deve intervenire per chiarire la sua posizione. A chiedere il voto di fiducia, dunque, sono anche i partiti della maggioranza. «È inutile danneggiare il Paese: si ponga la fiducia - ha detto ieri il capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera, Pino Sgobio, commentando l'andamento dei lavori in aula sulla legge finanziaria. «Non c'è altra alternativa. La maggioranza concordi il maxi-emendamento, migliorando gli aspetti sociali della manovra e si proceda spediti verso il ricorso alla fiducia». Secondo Sgobio «non si può permettere all'opposizione di ingessare i lavori del Parlamento e di aggravare i danni che hanno già provocato al Paese in questi ultimi cinque anni di loro governo». Nella tarda serata di martedì Maurizio Gasparri, di An, aveva chiesto di sospendere la seduta, dicendo: «Non ci facciamo offendere da un governo delegittimato e senza consenso». E ieri il segretario della Democrazia cristiana, Gianfranco Rotondi ha rincarato la dose: «La speranza è che il governo e questa maggioranza non si chiudano a riccio con il ricorso alla fiducia. Sarebbe un segnale negativo rispetto al confronto parlamentare e tra le forze politiche - prosegue Rotondi - Se si vuole chiudere la porta in faccia al dibattito democratico ognuno se ne assuma le proprie responsabilità». La Cdl continua a scaglirsi contro il comportamento dell'Unione: «L'impostazione governativa, ossia quella di rinviare eventuali modifiche alla legge Finanziaria che sarà probabilmente bloccata o a provvedimenti successivi non funziona - ha affermato Giuseppe Vegas di Forza Italia - l'esempio più eclatante è quello sull'imposta di successione che penalizza le imprese e che non viene risolto. Il rapporto tra Stato e cittadino così non funziona». Le novità. Via libera intanto dell'Aula della Camera a un'altra manciata di articoli della Finanziaria (in serata è stato votato l'articolo 15). In particolare, in materia di imposte provinciali e comunali, è stata introdotta la possibilità di trasmettere agli Enti locali interessati i dati inerenti l'addizionale comunale e provinciale sull'imposta sull'energia elettrica. Viene elevata, inoltre, dal 20 al 40% la misura massima entro la quale le province possono aumentare le tariffe per il pagamento della imposta provinciale di trascrizione (l'imposta erariale di trascrizione, iscrizione e annotazione dei veicoli al pubblico registro automobilistico). A partire dal 1° gennaio del 2008 i Comuni potranno compartecipare al gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche nella misura del 2% (con conseguente riduzione dei trasferimenti). Una critica a 360 gradi alla Finanziaria arriva dall'ex viceministro dell'Economia, Mario baldassarri (An): «Prodi cerca di farsi bello con i sacrifici che impone agli italiani, ma non è affatto vero che i sacrifici sono sempre buoni. Il premier - prosegue Baldassarri - cerca di nascondere il suo masochismo, ma forse bisognerebbe dire sadismo, che provocherà agli italiani inutili e dannosi sacrifici».