L'affondo di Montezemolo
Il Presidente di Confindustria ha poi replicato a Romano Prodi che aveva parlato del nostro come un Paese impazzito. «Credo che l'Italia sia un paese in cui abbiamo persone di grande eccellenza: gli italiani ci sono, provocatoriamente devo dire che manca l'Italia». «Abbiamo bisogno di interventi profondi, quasi da ricostruzione — ha proseguito — Non perché veniamo da una guerra, ma da un periodo di mancate scelte. Servono riforme, e per farle c'è bisogno di più dialogo» tra maggioranza e opposizione. «Non dobbiamo credere che maggioranza e opposizione si siano messe d'accordo tra loro solo per fare uscire dei mascalzoni dalla galera con l'indulto». Per Montezemolo «oggi la cosa più importante è pensare alla governabilità del paese». E ricorrendo a una metafora da Formula 1, ha parlato della necessità di un «pit stop». «Il pilota non vince se la macchina non è competitiva, c'è bisogno di riformare la macchina e renderla più snella e competitiva anche con una riforma elettorale che porti a ripristinare un vero bipolarismo». E in tema di riforme «servono decisioni urgenti e coraggiose senza ricercare il consenso prima ma dopo». Montezemolo è intervenuto anche sull'accordo che prevede la soglia di 50 dipendenti per il trasferimento del tfr all'Inps. «Uno degli elementi dell'accordo è la temporaneità: auspico che tra uno o due anni si possa rivedere il tutto». In generale sulla Finanziaria il Presidente di Confindustria ha ricordato come sia stata eliminata l'Irap e, ha aggiunto: «Credo che la riduzione di tre punti strutturali del costo del lavoro sono un fatto molto positivo». Ciò detto, nel ricordare la delusione per il fatto che dopo il Dpef la manovra non ha affrontato «con decisione» i tagli alla spesa, il presidente degli industriali ha sottolineato che le critiche fatte alla legge «non sono corporative ma "di paese"». Sulla Finanziaria è intervenuto anche il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei. Usando parole non proprio lusinghiere: «È una legge che cambia tutti i giorni, si naviga a vista. Aspettiamo che i lavori siano finiti e che vengano consegnati al notaio prima di dare un giudizio finale». Anche il Movimento Cristiano Lavoratori è intervenuto sulla Manovra economica, organizzando una manifestazione domani a partire dalle 17 all'Hotel Nazionale a Roma. «A parte i continui cambiamenti di posizione del Governo — ha spiegato Enzo De Santis, presidente regionale di Roma e del Lazio — rimangono alcuni punti fermi da difendere, temi cardine sui quali ci sembra che la maggioranza si stia muovendo assai male: la famiglia, le tasse locali, le pensioni».