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Il senatore a vita

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Presidente, stamattina il Senato dovrà esprimersi sulle pregiudiziali del decreto fiscale. Lei come voterà? «Potranno anche esserci cose che non condivido, ma voterò con la maggioranza. Il problema è politico, bisogna assicurare il governo del Paese e non vedo alternative possibili al momento. Non si può portare l'Italia nel caos». L'opposizione, però, è convinta che la maggioranza avrà dei problemi? «Smettiamola di speculare su questi aspetti. La minoranza spera sempre che ci sia qualche defezione ma, fino ad oggi, nulla di tutto questo si è verificato. La maggioranza è sempre stata assicurata». Non pensa, quindi, che qualcuno possa utilizzare il voto di stamattina per lanciare un messaggio al governo in previsione della Finanziaria? «Se ci sono mutamenti politici è bene che emergano, ma non attraverso questi giochi. C'è un marasma come non lo vedevo da 60 anni. Ognuno vuole lanciare segnali. Faccio un appello a tutti: state all'essenziale». Cioè? «La politica, se è tale, deve guardare ai problemi essenziali. Ad esempio non si possono aprire crisi politiche quando non ci sono alternative possibili». Ha qualcosa da rimproverare al governo? «Forse, e mi riferisco soprattutto alla Finanziaria anche se è chiaro che il decreto fiscale è strettamente collegato, bisognava spiegare di più gli aspetti qualificanti. Su questo il Governo ha mancato. Ma, al di là delle piccole e grandi questioni che possono esserci, il dato più importante è che, attraverso la Manovra, si torna nei parametri di Maastricht. Per questo non bisogna fare scherzi». Anche i suoi colleghi senatori a vita sono su questa linea? «Non li ho interpellati, ma credo proprio di sì. La questione, come le ho detto prima, è politica». N. I.

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