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Il giudizio del Fmi

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Il Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo (+1,5% ultima previsione) le stime del Pil 2006 e 2007, che dovrebbe chiudersi con un +1,5% a fronte dell'1,3% stimato in settembre. Andrà meglio anche sul fronte dei conti pubblici, con il deficit sotto il 3,5% nel 2006 ed in linea con gli impegni assunti con l'Ue nel 2007, cioè sotto il 3%. Ma questo «non significa che bisogna accontentarsi, la spinta al risanamento non deve cessare». Il capo missione dell'Fmi Italia, Alessandro Leipold, si dice «ottimista, più dello scorso anno» sullo stato di salute dell'economia e della finanza pubblica italiana. Ma avverte: la spesa deve essere contenuta, le riforme strutturali vanno portate a termine e la Finanziaria 2007 va approvata così com'è in modo che la Manovra 2008 «non abbia l'assillo della riduzione del deficit». In un giudizio complessivamente positivo, Leipold individua nella spesa «intossicata» la nota dolente. C'è «una fortissima crescita delle entrate. Purtroppo, però, c'è una tendenza della spesa ad aggiustarsi automaticamente a questo aumento: in Italia vi è una certa intossicazione nella spesa, mentre un risanamento durevole si fa con una sua riduzione», ha spiegato il capo missione del Fondo, evidenziando come la spesa corrente nel 2006 ha superato al 40%, attestandosi al 40,2% sul pil. Bene invece la lotta all'evasione, che «è sacrosanta», così come «l'impegno del Governo a restituire quanto incassato attraverso riduzioni delle aliquote».

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