La Cdl insorge: «È la maggioranza ad essere ammattita»

E lo fa in modo compatto. Duro il commento del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. «Credo - dice - che Prodi sbagli a pensare che è impazzito il paese. Sarebbe forse più serio da parte sua pensare che è impazzito il governo». Sulla stessa falsariga il presidente di An Gianfranco Fini che si concede una battuta: «Per liberare l'Italia da Prodi va bene qualsiasi soluzione, persino un governo presieduto da Gengis Khan». Per il leader di An, il premier «è politicamente al termine della sua stagione, se ci sono ministri che votano contro il governo nel consiglio dei ministri». Non parla, invece, Silvio Berlusconi che affida il compito di replicare al suo portavoce Paolo Bonaiuti. «Non è il paese che è impazzito - è il commento dell'esponente azzurro -, ma è impazzito questo governo che, dopo queste offese di Prodi agli italiani, si conferma il peggior governo del dopoguerra». Per il deputato azzurro Sestino Giacomoni, uno dei consiglieri più vicini al Cavaliere, «Prodi sta guidando contromano e pensa che siano pazzi tutti gli altri». «In realtà - continua Giacomoni - non è il Paese ad essere impazzito perché non pensa al futuro ma è più probabile che sbagli che lo sta guidando senza sapere dove andare». E, sempre per Forza Italia, interviene anche il coordinatore nazionale Sandro Bondi che punta il dito contro la Finanziaria accusando Romano Prodi di «mentire agli italiani e persino a se stesso». «Con queste dichiarazioni - è il commento di Roberto Maroni - Prodi si dimostra ogni giorno di più inadeguato a guidare un paese come l'Italia che il governo Berlusconi ha reso protagonista in Europa e nel mondo». Un Paese, continua l'ex ministro della Lega «che il presidente del Consiglio mostra in continuazione di disprezzare». Proprio per questo, secondo il collega del Carroccio Roberto Calderoli, «al Nord c'è più voglia di secessione del 1996...». Ignazio La Russa, capogruppo di Alleanza Nazionale alla Camera, è invece tentato di «dar ragione» al Professore. «Forse - dice - Prodi ha ragione quando dichiara che il Paese si è impazzito. Non si spiegherebbe altrimenti come mai lui sia nuovamente presidente del Consiglio dopo che già in passato la sua stessa maggioranza lo aveva sonoramente bocciato». Per La Russa, comunque, «più che di pazzia si tratta di follia. Non irreversibile però. Per guarire sarà sufficiente che il corpo elettorale rispesisca al più presto a casa Prodi e il suo governo». Anche il segretario del Pri Francesco Nucara non nutre dubbi in proposito: «Ammesso che il Paese sia impazzito, lo sarà ancora per poco: gli italiani licenzieranno presto il direttore del "manicomio Italia" ed i suoi collaboratori». Il segretario della Democrazia Cristiana, invece, invita il Professore a stare tranquillo. «Forse - dice - per un attimo gli italiani sono impazziti quando lo hanno rivoluto a Palazzo Chigi, ma oggi di certo si sono rinsaviti. Prodi avrebbe fatto bene a tacere, invece ha avuto un atteggiamento bizzarro, schizofrenico e poco rispettoso. Gli italiani non solo si devono sorbire una Finanziaria da socialismo reale che spezza le gambe allo sviluppo del Paese, ma devono anche subire gli sberleffi del premier. Come dire: al danno anche la beffa». Il capogruppo di An al Senato Altero Matteoli ricorda invece il precedente che, sul «caso Telecom», spinse Prodi a «offendere il Parlamento». «A Prodi sono saltati i nervi perché sa bene che è giunto a fine corsa - è il suo commento -. Sul caso Telecom offese dalla Cina il Parlamento, oggi dà dell'impazzito al Paese. Credo che l'Italia non meriti davvero un presidente del Consiglio come Prodi». Con l'Unione in imbarazzo (nessuno dei «big» ha speso una parola per difendere il Professore, con l'opposizione sul piede di guerra, a Prodi non resta che consolarsi con Francesco Guccini che, alla l