«Il ministro non fa pressioni»
Il direttore generale Spettacolo dei Beni Culturali risponde al «Tempo»
s.che oltre a rendere un pessimo servizio al cinema italiano è ricco di inesattezze. Se l'editorialista avesse avuto voglia di approfondire per rendere, come noto, un pubblico servizio avrebbe scoperto che la Commissione per la Cinematografia, nella sua attuale composizione, è stata nominata nel marzo scorso dal Ministro pro tempore, on. Rocco Buttiglione. Della Commissione fanno parte esperti di comprovata esperienza nei vari settori delle attività cinematografiche, alcuni dei quali (due per la sezione dell'Interesse culturale e uno per la sezione Opere prime e cortometraggi) sono nominati sulla base delle disignazioni effettuate dalla Conferenza Stato-Regioni che, peraltro, esprime parere anche sui componenti di designazione ministeriale. Per quanto attiene gli stanziamenti, le risorse sono quelle decise e derivanti dalla legge finanziaria 2006. Non voglio entrare nel merito delle affermazioni di Salvatore Dama (autore dell'articolo, ndr) su alcuni grandi maestri del nostro cinema, quali Giuliano Montaldo: affermazioni non condivisibili la cui responsabilità lascio all'estensore dell'articolo. Tuttavia voglio sottolineare come la Commissione per la Cinematografia che, peraltro è in corso di rinnovo e che è da me presieduta, ha operato e continuerà ad operare in totale autonomia, garantendo quella imparzialità della Pubblica Amministrazione prevista dall'art. 97 della Costituzione e garantendo, altresì, l'applicazione del, dettato normativo previsto dall'attuale legge cinema. Mi permetto, inoltre di sottolineare che uno dei membri della Sezione delle Opere Prime e dei Cortometraggi è Gianluigi Rondi, già direttore de «Il Tempo» che si è stupito per un articolo di taglio volutamente politico che offende il cinema italiano e i suoi rappresentanti. Credo inoltre, sia mio dovere sottolineare con forza come, anche nell'attuale gestione del ministro Rutelli, la Direzione Generale per il Cinema e le Commissioni che danno parere sui finanziamenti non abbiamo mai ricevuto pressioni di tipo politico, ma abbiamo operato in assoluta autonomia e indipendenza di giudizio. Se il sig. Dama o qualcun altro dei suoi colleghi avrà la curiosità di verificare i dati pubblicati sul nostro sito, scoprirà che anche nel 2005 sono stati concessi finanziamenti ad autori e produzioni indipendentemente da qualsiasi tipo di valutazioni politica che non compete nè allo scrivente nè alla Commissione. Spiace, infine, constatare che Dama non ha sottolineato come già nel 2005 siano stati riconosciuti e finanziati, tra gli altri, i film di Mario Monicelli, di Roberto Faenza , di Davide Ferrario, di Ermanno Olmi, di Emanuele Crialese (candidato italiano al Premio Oscar), di Marco Risi, di Carlo Lizzani, dei fratelli Taviani, di Citto Maselli, oltre a tanti progetti di giovani, tra i quali spicca certamente «Notte prima degli esami» di Fausto Brizzi e tanti progetti di cortometraggi, che costituiscono la palestra per i giovani autori del futuro. Gaetano Blandini direttore generale Cinema ministero dei Beni Culturali Gentile direttore, nella sua lettera lei puntualizza una serie di affermazioni che non sono contenute nell'articolo in questione. Per esempio non si critica la commissione peraltro nemmeno citata, tantomeno evocata. Non si discutono le sue scelte. Si fa semplicemente notare che alcuni registi l'anno scorso protestavano per i tagli della Finanziaria e quest'anno, sebbene i tagli siano addirittura maggiori, rimangono in silenzio. La loro arte non è stata nemmeno sfiorata nell'articolo. D'altro canto non avremmo titoli per farlo. Fabrizio dell'Orefice capo servizio politico