Studio sugli effetti del ddl Gentiloni Anche la Rai dovrà cedere 60 milioni
A dirlo non è l'ennesimo esponente della Cdl o Mediaset ma uno studio presentato la scorsa settimana da «It Media Consulting», azienda di consulenza leader nel settore dell'economia digitale che ha analizzato l'impatto economico della riforma sul sistema televisivo italiano. Dopo tante chiacchiere, quindi, un'indagine rigorosa. La ricerca, spiegano i responsabili del lavoro, è stata portata avanti facendo riferimento a uno dei due elementi chiave del ddl: la pubblicità, lasciando così sullo sfondo la questione delle frequenze di cui ancora manca una stima economica ben precisa. Ma solo questo già dà la dimensione dell'impatto economico. In generale la riforma sposterebbe 657 milioni di euro avendo però una portata complessiva di 970 milioni. Per quanto riguarda Rai e Mediaset, il documento preannuncia una situazione non proprio felice dato che dovranno fronteggiare perdite per 65 e 103 milioni di euro. A sorridere, invece, saranno Sky Italia del tycoon Rupert Murdoch che aumenterà il proprio giro d'affari di circa 28 milioni e il settore tv di Telecom, TiMedia, che godrà di un aumento di utili pari a 25 milioni di euro. Una conferma, quindi, delle preoccupazione che da settimane circolano nel mondo politico e televisivo. E che fanno il pari con la condanna espressa dal Presidente della Commissione Vigilanza Rai, Mario Landolfi, che più volte ha evidenziato come «questa riforma colpisce soprattutto le aziende». E infatti sono due le aziende, secondo la ricerca, ad essere colpite. Una novità questa, visto che finora si era detto che solo Mediaset sarebbe uscita ridimensionata dall'approvazione del ddl. Così anche la Rai sarà costretta a una dura cura dimagrante. E veniamo ai dati. Nell'ambito del mercato tv Mediaset oggi ha il 36%, mentre la Rai il 33 e Sky Italia il 27. Già nel 2008 però le cose potrebbero cambiare con una perdita percentuale di due punti per Rai e Mediaset a tutto vantaggio di Sky che salirebbe al 29%. Anche sul piano del mercato della pubblicità televisiva Rai e Mediaset potrebbero subire perdite nel 2009, con la probabile approvazione del ddl. Il «Biscione» scenderebbe dal 62% al 59, mentre la Rai dal 27 al 24,5. A guadagnarci sempre Sky che salirebbe dall'attuale 3,5% al 7.5. Ma anche per TiMedia la situazione migliorerebbe visto che riuscirebbe a toccare quota 5% di pubblicità rispetto al 3.5 attuale. Altro capitolo quello delle telepromozioni. Nella legge Gasparri non sono considerati assimilabili agli spot, invece con il ddl Gentiloni si cambia tutto. Mediaset oggi guadagna 250 milioni di euro. Con la riforma passerebbe a 163 con un passivo di 87 milioni di euro, mentre la Rai da 90 milioni di euro scenderebbe a 71 con una perdita di 19 milioni. E per Sky Italia e TiMedia? Tutto in meglio, passando dallo zero di oggi ad 8 milioni di euro e 11. Ma le ripercussioni non finiscono qui, perché c'è il capitolo trasferimento sul digitale di una rete Mediaset e Rai. Anche qui sono dolori per le due aziende. Il «Biscione» subirebbe perdite per 16 milioni di euro se Rete4 traslocasse con una riduzione degli investimenti pubblicitari dagli attuali 380 milioni di euro ai 285 del 2009. Va peggio però alla Rai che dal trasloco sul digitale di Rai Due o Rai Tre riporterebbe 46 milioni di euro di perdite con una contrazione della pubblicità da 240 milioni a 180 nel 2009. In complesso le due aziende messe insieme lasceranno sul campo nel 2009 il 66 per cento della pubblicità nazionale. E chi a beneficiarne? Sempre Sky Italia e TiMedia che raccoglieranno dal trasloco delle due reti 20 milioni di euro e 15. Dati che dicono che questo ddl così com'è non va e che rischia di penalizzare non solo Mediaset ma di assestare un duro colpo alla Rai.