Tg1 nel mirino
Il centrodestra non molla, e torna ad attaccare Gianni Riotta e il suo Tg1 chiedendo che la questione venga affrontata in Commissione di Vigilanza. Motivo della polemica il Tg delle 20 di domenica sera. L'affondo più duro arriva da Paolo Bonaiuti, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai ed ex portavoce di Silvio Berlusconi. «Alla Rai - dice - l'occupazione della sinistra ha aperto un'emergenza democratica: non basta coprire l'opposizione, bisogna farla sparire per lasciare spazio all'esaltazione di quel governo Prodi che gli italiani considerano ormai il peggiore del dopoguerra». Anche Alessio Butti, capogruppo di An nella Commissione di Vigilanza Rai, annuncia un'iniziativa su quella che definisce la "questione Tg1". Per Butti ciò che sta accadendo «comincia ad essere insostenibile» e non esclude «di acquisire le cassette delle edizioni dei Tg» per mostrare alla Commissione «l'incredibile sperequazione» tra Unione e Cdl. Dal centrosinistra le repliche sono quasi tutte dello stesso tenore. Il responsabile Informazione e Editoria dei Ds Roberto Cuillo, parla di «incursioni squadristiche» e invita la Cdl a rassegnarsi ad un Tg1 «pluralista» mentre Fabrizio Morri, capogruppo dell'Ulivo in Commissione di Vigilanza, definisce «pretestuoso» l'attacco della Cdl e sostiene che il centrodestra è «allergico all'autonomia e alla qualità dell'informazione». E se Prc e Verdi, con Angelo Bonelli e Gennaro Migliore, ipotizzano che la Cdl voglia «commissariare» il Tg1, dalla Margherita arriva la difesa del vicepresidente della Vigilanza, Giorgio Merlo, e di Renzo Lusetti, responsabile Informazione.