A Palazzo Chigi si fa finta di niente

Il presidente del Consiglio rifiuta l'idea che il popolo della sinistra, o almeno una parte di esso, manifesti contro il governo di sinistra. «Sulle manifestazioni - ha spiegato Romano Prodi, interpellato dai giornalisti a Bologna - già la scorsa settimana avevo commentato i progetti della destra dicendo che ognuno ha il diritto di manifestare. Quella di oggi è stata una manifestazione pacifica, non contro il Governo ma contro il precariato. E la risposta - ha aggiunto - è stata già data in anticipo. Abbiamo un impegno per ridurre il precariato, per utilizzarlo solo nelle situazioni in cui è assolutamente funzionale e noi, il Governo con il ministro Damiano, stiamo marciando in questa direzione. Non c'è nessun problema». Ma si può dare una speranza a chi è andato in piazza oggi che la precarietà si risolva in tempi brevi?, hanno chiesto i giornalisti. «Noi abbiamo già cominciato», ha ribadito il premier. «Ad esempio - ha aggiunto - il discorso che ha impostato Fioroni sulla pubblica istruzione è molto serio, raggiunge un numero elevatissimo di precari e non li stabilizza in modo casuale. È una stabilizzazione dei precari seria e funzionale». Forse non sarà stata una manifestazione contro il governo. Ma certamente due esponenti di primo piano dell'esecutivo ieri sono finiti nel «mirino» dei manifestanti: il ministro del Lavoro Cesare Damiano, dei Ds, al quale sono stati dedicati slogan e striscioni, e Giuseppe Fioroni, della Margherita. Il viso del ministro Dl dell'istruzione, infatti, era stampato sopra una margherita sui cui petali c'era scritto: «pubblico-privato», e poi negli altri petali comparivano le scritte: «determinato o indeterminato».