Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il congresso dei Radicali

Esplora:
default_image

Emma vuole un partito più forte per «pungolare» il Professore

  • a
  • a
  • a

Ma l'obiettivo degli obiettivi in questo momento è quello di rafforzare Radicali Italiani. Dal palco del V congresso, Emma Bonino replica punto per punto all'intervento di Daniele Capezzone. E, pur sottolinendo di condividere con lui la necessità di rilanciare l'azione politica, non manca di osservare che, perché questo sia possibile, servono dei Radicali Italiani forti, mentre in questo momento «la situazione non è brillante» ed è quindi «urgente, urgentissimo» un rilancio per far sì che gli iscritti «crescano». Qualcosa che assomiglia molto a una critica alla gestione del segretario uscente. La Bonino puntualizza che Capezzone non è «un antagonista» («non ti vivo come tale, per cui io sarei affetta addirittura da "poltronismo"...») e che il congresso non sarà «lacrime e scandali», ma parla della necessità di una «ricostruzione» del partito, «anche solo perché, con la straordinaria novità di sette radicali che sono diventati parlamentari, c'è stato un travaso di energie nelle istituzioni che non può avvenire a scapito del partito». I Radicali Italiani e la Rosa nel Pugno sono gli strumenti, secondo il ministro, attraverso i quali veicolare, anche nel Paese, l'iniziativa di lotta radicale perché «i sette punti proposti da Daniele vanno benissimo ma il problema è che questi punti abbiano forza di lotta nel Paese, non solo di parola». Per questo, appunto, serve un soggetto forte, ma nel quale, e qui c'è la pars construens del discorso di Bonino, tutti diano il loro contributo. «C'è bisogno - sottolinea il ministro - della bravura di Daniele, della mia tenacia, della visione di Marco, della persistenza di Rita, della testardaggine di chi ha attraversato anni durissimi, perfino di Marco Cappato... E soprattutto della forza, della determinazione di molti altri». Solo così, ragiona la Bonino, si potrà essere un pungolo, il «motore dell'azione riformatrice», di un governo e di una maggioranza che, il ministro, in sintonia questa volta con Capezzone, vorrebbe più coraggioso in molti settori. In economia, dove, ad esempio, al ministro piacerebbe di più «un risanamento economico e un rilancio dello sviluppo con il taglio della spesa anziché con l'aumento delle tasse». O sui diritti civili, dall'eutanasia ai Pacs («che non mi pare per minaccino in nulla la famiglia fondata sul matrimonio»). Positiva la reazione di Capezzone. Con questi presupposti, lasciando da parte le polemiche della vigilia congressuale, concentrandosi di più sul dibattito, «magari anche aspro ma vero», e sull'iniziativa politica, secondo il segretario uscente, è possibile che il congresso arrivi a una soluzione unitaria.

Dai blog