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Il Congresso dei Radicali

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Capezzone a Pannella: «Non vado via ma non mi divorerai. Sono indigesto»

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Le Iene. Al congresso dei radicali si è visto e sentito di tutto. Capezzone, il bravo figliolo divorato all'improvviso dal mostro Pannella, ha rilanciato la sua sfida impugnando il fioretto, e non la clava, per difendersi dagli assalti di papà Marco e mamma Emma. Capezzone ha ammesso che la Rosa nel Pugno vive una crisi, ma ha anche detto che non servono le aspirine per guarire. Il tutto dopo che perfino le Iene erano intervenute per far riabbracciare Pannella e il figliol prodigo Capezzone. Invano. A Padova Capezzone non ha proposto l'uscita dal governo, o la sfiducia, ma un cambio di passo. Cominciando dalla Finanziaria che non piace proprio a nessuno. Né agli italiani, né al centrosinistra, tantomeno ai radicali. «Prodi non ha bisogno di guardie svizzere» ha detto Capezzone che poi è tornato alla carica con il governo non solo su pacs, eutanasia, diritti civili e bioetica ma anche su sanità, pensioni e legge Biagi. Grande rispetto e riconoscenza verso Pannella ma anche tanta voglia di ribadire quanto detto. Seppure non si ricandiderà alla segreteria. «Guarda Marco - ha scandito Capezzone - per me è una sfida lavorare con te. Non credere: io non me ne andrò, ma continuerò a dirti sempre che la tua ansia ti toglie il ritmo del progetto e della costruzione. Io - ha poi sottolineato Capezzone - non ho nessuna intenzione di essere divorato, anzi sono particolarmente indigesto. Ricordo che essere leali non significa essere sordi, ciechi e muti». Messaggio chiaro, anche se sembra proprio che tra Capezzone e Pannella l'amore sia finito. Il padre dei radicali non è nuovo a questi improvvisi divorzi. Ricordate come andò con Rutelli? Il leader della Margherita che ora sicuramente benedice la fine di quel matrimonio. Come farà lo stesso Capezzone tra qualche anno. O forse mesi.

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