Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ma il ministro si difende: «Non mi sento bocciato»

default_image

  • a
  • a
  • a

Il viaggio negli Stati uninti, nell'imminenza della missione in Italia del Fondo monetario internazionale, si colloca nella scia dei contatti d'informazione che il ministro italiano ha intrapreso, con tappe a Berlino e a Londra, per informare i colleghi e la comunità finanziaria internazionale su quanto l'Italia sta facendo, e spiegare loro le misure previste. Padoa Schioppa replica piccato al Financial Times premettendo di non aver letto l'articolo e arrivando a ventilare che forse chi ha scritto non si è documentato a dovere sulla Finanziaria: «Non mi sento bocciato e non mi sento sotto esame da parte dei sindacati». E poi: «Tutte le critiche argomentate sono utili se nascono da argomenti ben informati». Il clima è effervescente con i commenti negativi che piovono ovunque e la maggioranza che è in fibrillazione per introdurre cambiamenti. Oggi il decreto fiscale approda in Senato per un iter che si preannuncia blindato. Non è prevista nessuna modifica ma per la Finanziaria il discorso è diverso come pure per la riforma delle pensioni. A chi gli chiedeva se il riferimento del Financial Times a «stratagemmi in finanziaria» riguardasse il Trattamento di fine rapporto, il ministro ha ricordato che le misure previste sono legittime ed ha osservato che «forse l'articolo non era ben informato». E se il quotidiano finanziario ha parole al vetriolo, Padoa Schioppa sottolinea che viceversa dai colloqui nella capitale americana emerge grande fiducia per l'operato del governo. «L'impressione generale è che ci sia fiducia per l'Italia e apprezzamento per quanto abbiamo fatto. La fiducia nell'azienda Italia si basa su argomenti solidi e convincenti». Padoa-Schioppa ha visto il segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Rodrigo De Rato. Nel corso di questi incontri, il ministro ha ribadito che «la vera sfida dell'economia italiana è la crescita», per la quale «i conti in ordine sono condizione necessaria, ma non sufficiente». Il ministro ha ricordato che le ultime previsioni di crescita dell'economia italiana sono dell'1,6 per cento, ma ha aggiunto: «siamo in una fase in cui ci possono essere miglioramenti al rialzo e mi auguro che ci siano ulteriori correzioni». Il ministro ha riferito che il direttore generale del Fondo monetario internazionale, De Rato, si è detto molto colpito degli sforzi dell'Italia in campo economico. Incontrando i giornalisti dopo i colloqui, il ministro si è detto fiducioso che la legge finanziaria possa essere approvata nel rispetto delle sue linee fondamentali e nei tempi previsti. Padoa-Schioppa non ha però voluto fare commenti sugli sviluppi per il super-bollo e per l'emendamento a copertura del contratto del pubblico impiego. Con il segretario al Tesoro Paulson sono stati affrontate questioni di interesse bilaterale come quello dei vaccini. Con Bernanke, che Padoa-Schioppa conosce da molti anni, si è parlato dell'economia europea, di quella americana che è in fase di rallentamento e dell'azione della Federal Reserve. Con il rappresentante del Fondo Monetario, De Rato il ministro ha illustrato per la prima volta quello che l'Italia sta facendo sul fronte della finanza pubblica (c'è una missione del Fondo in Italia per valutare la manovra) e sulla riforma del Fondo monetario. Oggi, a New York, Padoa-Schioppa avrà una colazione di lavoro organizzata dal Council on Foreign Relations e ha in agenda altri appuntamenti con la comunità finanziaria prima della partenza per l'Italia prevista nel pomeriggio.

Dai blog