I consumatori vanno all'attacco
Ma Visco respinge le accuse
Il ministero dell'Economia tirato per le orecchie dall'Adusbef. Tema della discordia: l'aumento del bollo auto. Secondo Palazzo Chigi, infatti, l'incremento sarà minimo sia per quanto riguarda il numero di italiani coinvolti, sia, ovviamente, in relazione all'introito che finirà nelle casse dello Stato. Di parere opposto, i rappresentanti dell'associazione di difesa degli utenti, che segnalano una «mini-stangata» per la stragrande maggioranza degli automobilisti. A sentire il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, a conti fatti la tassa sul bollo che colpirà le auto di grossa cilindrata non sarà poi così «super», visto che il gettito atteso dal Governo sarà poco sotto i 100 mln di euro. Grandi preferisce non parlare quindi di una stangata generalizzata sul parco auto, considerando che l'aggravio riguarda solo le vetture di potenza superiore ai 100 kw. Infatti, come ha tenuto a precisare il viceministro all'Economia Vincenzo Visco, l'appesantimento del bollo colpisce soltanto l'8 per cento delle quattroruote attualmente in circolazione. La modifica riguarda la revisione a fini ecologici della tassa di possesso con l'introduzione di un aggravio da 1,29 euro a 1,5 euro parametrato alla potenza eccedente i 100 kw. Per le automobili fino a 100 Kw, cioè il 92 per cento del parco auto in circolazione in Italia, non comporta alcuna modifica. Fin qui gli argomenti dei «tassatori». Ma chi, per consuetudine difende i tassati la pensa molto diversamente. La rimodulazione del bollo auto, misura com'è noto prevista nelle proposte di modifica della Legge Finanziaria, costituisce «l'ennesima vergogna di un governo, che esenta i ricchi e gli intoccabili stangando i poveri», attacca il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti, il quale calcola che la nuova misura colpirà il 90 per cento del parco circolante, smentendo così drasticamente i rappresentanti dell'esecutivo di Romano Prodi. Il governo, spiega Lannutti, «prepara l'ennesimo bidone sui più poveri per esentare i ricchi e la casta degli intoccabili. La stangata sui bolli, graverà sul 90% delle auto (33 milioni su un parco circolante di 36 milioni) e non sull'otto per cento come vorrebbe far credere la velina del governo, colpendo soprattutto le famiglie più povere, già rapinate con il pretesto dell'euro i cui redditi falcidiati, non consentono di poter cambiare le automobili». Secondo il presidente dell'Adusbef, «sarà taglieggiato anche il popolo delle utilitarie: una famiglia con una piccola Panda grazie alla scelta del governo che ha bocciato l'aliquota del 45 per cento per i redditi di 150.000 euro, fatti salvi i possibili rincari delle Regioni, dovrà pagare dieci euro in più di tassa di circolazione che passa così da 65 a 75 euro». «Il governo Robin Hood alla rovescia che ha bocciato l'aliquota maggiorata di due punti sui redditi superiori a 150.000 euro perchè si vergogna di far pagare i più ricchi - rincara la dose Lannutti - è fiero di colpire i meno abbienti con raffiche di balzelli ad horas, e una finanziaria basata sulle tasse, finora 56 destinate a lievitare, per non toccare: scudo fiscale (quindici miliardi); signoraggio (cinque miliardi); fondi dormienti delle banche (quattordici miliardi) e una casta di intoccabili vera e propria oligarchia che detta linee economiche suicide per il governo Prodi».