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«Blindano il testo per paura di se stessi»

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La Loggia esclude larghe intese sulla Manovra. «Vogliamo dare una spallata a Prodi»

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È la dimostrazione che ha paura dell'estrema sinistra ed è un rimedio per ricompattarsi e ritrovare l'unità perduta». Enrico la Loggia vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e ex ministro degli Affari regionali traccia l'immagine di un centrosinistra «allo sbando» che «ha deluso l'elettorato con una Manovra tutta impostata sulle tasse e poco sui tagli alla spesa e niente affatto sullo sviluppo». Se la maggioranza dovesse incagliarsi sulla Finanziaria voi sareste disponibili a realizzare un governo di larghe intese? «Innanzitutto bisogna dire che questa Finanziaria è diventata ingestibile da parte della stessa maggioranza. La prova sono i tremila emendamenti presentati dal centrosinistra. Forza Italia punta a andare al voto prima possibile per liberare gli italiani da questo incubo che è Prodi. In caso di crisi ma senza lo sbocco del voto alora si può discutere di larghe intese, ma solo in questo caso. E comunque è prematuro». Lei crede all'ipotesi di realizzare accordi con i centristi delusi dalla politica di Prodi? «Abbiamo un sistema bipolare e non credo al progetto di un grande Centro che è antistorico». Come ex ministro degli Affari regionali quale è il suo giudizio sui tagli ai trasferimenti agli enti locali? «Il risultato dei tagli è un aumento delle imposte locali. Altro che diminuzione delle tasse per i ceti meno abbienti. Quello che Prodi ha promesso in campagna elettorale ora se lo sta rimangiando. Tra addizionali, revisioni degli estimi, tasse di scopo e aumenti dei servizi locali, ci sarà una bella stangata. Quando in campagna elettorale noi pronosticammo un incremento dele imposte in caso di vittore del centrosinistra, Prodi ci definì delinquenti politici. Ma questa accusa ora potremmo ribaltargliela contro perchè lui non ha mantenuto fede alle promesse e ha fatto una Finanziaria tutta impostata sulle tasse. Non solo. L'entità, 35 miliardi di euro, è del tutto ingiustificata». Insomma una Finanziaria troppo pesante? «Sì. Noi abbiamo lasciato un'economia in buona salute. Disoccupazione ai minimi, crescita del pil, entrate fiscali superiori al previsto. Sarebbe stata sufficiente una Manovra da 13 miliardi più 4-5 miliardi come incentivi allo sviluppo. Il centrosinistra però ha fatto una scelta ideologica che è quella di colpire il ceto medio. Inoltre ha dovuto favore quei poteri forti che l'hanno aiutata a arrivare a Palazzo Chigi. Il riscontro? Basta vedere l'atteggiamento ondeggiante della Confindustria e dei sindacati che sulla Finanziaria hanno avuto una reazione soft e hanno accettato quell'accordo sul Tfr che è uno scandalo». Se la maggioranza ha i suoi problemi interni anche l'opposizione non si muove del tutto compatta. Non vi preoccupa l'atteggiamento dell'Udc? «La Cdl sulla Finanziaria ha mostrato compattezza». Ma se alla manifestazione di Vicenza i vertici dell'Udc erano assenti... «Ma c'era Giovanardi e tutti i quadri del Veneto. Forse da parte dell'Udc c'è l'esigenza di una maggiore visibilità. Casini dice che vuole attirare gli scontenti centristi della maggioranza ma questo ruolo attrattivo semmai lo può esercitare Forza Italia. Sarebbe meglio che da parte dell'Udc ci fosse una maggiore generosità verso la Cdl». Quali saranno le prossime azioni della Cdl contro la Finanziaria? «Il prossimo fine settimana agiremo con i gazebo in numerose città d'Italia dove saranno diffusi volantini per spiegare quanto sarà pesante questa Finanziaria per le tasche dei cittadini. A dicembre ci sarà la grande manifestazione nazionale a Roma con la quale vogliamo dar voce al malcontento generale». L.D.P.

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