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Rapporto della Caritas

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Tra dieci anni in Italia ci saranno 6 milioni di immigrati

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E supera, in percentuale, gli ingressi di immigrati regolare negli Stati Uniti. Gli attuali 3.035.000 regolari (l'incidenza con la popolazione italiana è del 5,2%) - stimati a fine 2005 - sono destinati a diventare entro 10 anni il doppio, oltre 6 milioni (10%). È lo scenario che emerge dal dossier Caritas-Migrantes sull'immigrazione, giunto alla 16/a edizione («Al di là dell' alternanza»), presentato ieri alla presenza del Presidente del Consiglio Romano Prodi. Nel nostro paese c'è un immigrato ogni 20 italiani. «Lo sbocco finale dell'immigrazione deve essere la cittadinanza», ha sottolineato Prodi confermando l'impegno di voler ridurre gli anni di soggiorno per chiedere la cittadinanza italiana (un ddl li porta da 10 a 5). Il premier ha anche confermato che sarà reintrodotto lo sponsor per entrare in Italia. L'Italia, che a fine 2005 conta così tanti immigrati quanti più o meno sono gli emigrati nazionali all'estero (3.150.000) si colloca al terzo posto in Europa per numero di immigrati regolari, dopo la Germania (7.287.980) e la Spagna (3.371.394). Da dove vengono. Ogni 10 stranieri, 5 sono europei, 2 africani, 2 asiatici e 1 americano. Dall'Europa, spiccano in primo luogo gli albanesi e gli ucraini mentre dall'Africa, i marocchini. Immigrate più feconde delle italiane. 2,4 figli contro 1,2. Nel 2005 sono nati 52 mila bambini da genitori stranieri ed hanno inciso per il 9,4% sulle nuove nascite. Le straniere hanno una percentuale di divorzio superiore alle italiane: 2,5% contro l'1,7%. Parità fra i sessi. Il 50,1%% è uomo, il 49,9% donne. Per il 70% (contro il 47,5% degli italiani) si concentrano nella fascia di età 15-44 anni. Lombardia si conferma regione leader. Ospita quasi un quarto del numero complessivo di immigrati. Roma e Milano detengono, rispettivamente l'11,4% e il 10,9% della popolazione straniera. Al Nord si trova il 59,2% degli stranieri, al centro il 27% e nel meridione il 13,5%. Nel 2005 quasi il 40% in più di imprenditori. Un occupato ogni 10 è straniero. Ogni anno si inseriscono nel mondo del lavoro quasi 200 mila immigrati. Lo scorso anno sono stati 727.582 i nuovi assunti su complessivi 4.559.952. I settori maggiormente coinvolti: collaborazione familiare, servizi di pulizia, edilizia e agricoltura. Sono 130.969 i cittadini stranieri titolari d'azienda, con un aumento del 38%. Circa un milione di musulmani. Il 49,1% degli immigrati sono cristiani (circa un milione e mezzo), il 33,2% a musulmani (circa un milione), il 4,4% è legato a religioni orientali. Raddoppiati i minori in 5 anni. Sono 586 mila, pari ad 1/5 della popolazione straniera, un'incidenza superiore a quella degli italiani. Il 56% è nato in Italia. 4 italiani su 10 pensano siano criminali. Non è vero, dice il dossier. Dati del ministero dell'interno dicono che i denunciati per qualche reato coinvolgono gli immigrati solo nel 10% dei casi, la metà di quella degli italiani. 8 immigrati su 10 dicono di aver migliorato loro vita in italia. Il 91% ha il cellulare, l'80% possiede il televisore, il 75% invia rimesse in patria, il 60% possiede un conto in banca, il 55% ha un'auto, il 22% un pc. Circa il 20% è proprietario della casa. In calo gli allontanamenti. Nel 2005 l'efficacia degli allontanamenti dalle frontiere italiane è stata una delle «più basse degli ultimi anni». Le persone effettivamente rimpatriate sono state il 45,3% di quelle che hanno ottenuto il provvedimento di allontanamento, contro il 56,8% dell'anno precedente. Caritas, senza immigrati è un disastro. Fra 15 anni, i lavoratori italiani giovani (entro 44 anni) saranno diminuiti di 4.500.000. E senza stranieri, nel 2050 l'Europa, con 40 milioni di persone, vedrà diminuire di 7 milioni la popolazione nel suo complesso e di 52 milioni quella della popolazione in età da lavoro.

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