Le reazioni

A beneficiare della sospensione degli sfratti «i nuclei familiari non morosi, che abbiano un reddito annuo non superiore a 27 mila euro e in cui siano presenti figli a carico, o ultrasettantenni, o malati terminali, o disabili oltre il 66%». Soddisfatte della bocciatura in Senato le associazioni dei Proprietari. «Finalmente — si legge in una nota del segretario generale dell'associazione Piccoli Proprietari Case Leandro Gatto — la critica e l'opposizione che l'Appc ha mostrato sin dal primo momento nei confronti di una misura ingiusta, populista e demagogica come il blocco degli sfratti, varato in modo vergognoso da un governo senza maggioranza succube della sinistra radicale è stata premiata». Soddisfazione anche dal Coordinamento Unitario della Proprietà Immobiliare (Arpe-Federproprietà, Asppi, Confappi, Uppi). «Finalmente si comincia a vedere un barlume di giustizia», ha dichiarato il presidente di Arpe-Federproprietà, Michele Pazienza, a nome del coordinamento. Negativi invece i commenti dei sindacati. Secondo Cgil, Cisl e Uil, la bocciatura del decreto è un atto «gravissimo», un vero e proprio «insulto agli sfrattati e alla famiglie bisognose».