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E l'Unione si spacca sull'aliquota al 45%

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La proposta, contenuta in un emendamento al testo presentato dall'Ulivo è stata decisamente bocciata dal Governo. Sia il premier Romano Prodi che il viceministro all'Economia Vincenzo Visco hanno nettamente ribadito che, pur rimanendo il Parlamento sovrano, il governo non c'entra niente con una proposta che non «era nel programma e, quindi, non c'è». Non la pensa così il capogruppo dei Comunisti Italiani alla Camera Pino Sgobio che ha invece annunciato che il partito ha presentato degli emendamenti che mirano ad introdurre un'aliquota del 47% per i redditi sopra i 150mila euro. In attesa di sapere come si risolverà lo scontro tra ala riformista e ala massimalista della maggioranza, l'esecutivo ha già pronta la riforma dell'Irpef: ci saranno più detrazioni anche se resteranno le stesse aliquote e gli stessi scaglioni di reddito. L'effetto finale sarà quello di un alleggerimento dell'Irpef fino a 40mila euro per i dipendenti, una soglia che sale a 45mila con coniuge e figlio a carico e scende a 35mila euro per i pensionati (ma sotto questa soglia c'è il 94% della categoria). La modifica sarà contenuta in un emendamento che il viceministro Visco presenterà a breve in commissione Bilancio alla Camera. Emendamento che prevede, tra l'altro, la salvaguardia per i redditi da pensione (nel caso la pensione non superi i 7.500 euro e il pensionato abbia una rendita da terreno non superiore a 185,92 euro e abiti nella casa di proprietà). Mentre le detrazioni non avverranno sui redditi da impresa e viene previsto che non ci sia aggravio fiscale sui Tfr o altre indennità ad esso connesse. Inoltre, gli assegni al nucleo familiare verranno erogati già dal primo gennaio del prossimo anno e per le famiglie con più di tre figli vengono innalzate le soglie di reddito fino alle quali si usufruisce dell'assegno. Infine arriveranno novità anche per i single con figli che avranno lo stesso trattamento fiscale delle famiglie con entrambe i genitori nel caso di uno o due figli. Nel caso di tre figli e oltre ci sarà un assegno aggiuntivo. Nel frattempo il presidente della commissione Bilancio della Camera Lino Duilio ha annunciato che sono «fra gli 800 e i 1000 gli emendamenti segnalati» alla Finanziaria (su 7000 presentati) e, per questo, chiederà di far slittare di due giorni l'inizio dei lavori dell'Aula, (dal 6 all'8 novembre). Ma non è solo l'Irpef a far discutere la maggioranza. Nell'Unione, infatti, non piace neanche la norma contenuta nel decreto fiscale collegato alla Manovra che estende lo «spoil system» anche ai dirigenti di seconda fascia della Pubblica Amministrazione e tutte le Agenzie, comprese quelle fiscali. La Cdl teme si tratti di un espediente per azzerare i vertici Rai (ipotesi smentita dal governo), ma anche nella maggioranza l'idea non convince. «La verità - spiega un deputato dell'Ulivo che preferisce restare nell'anonimato - è che questa è una norma voluta da Visco e che non ci piace affatto. E non trova gradimento né a livello accademico, né nella realtà associativa dei dirigenti pubblici».

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