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I giornali stranieri bocciano Padoa-Schioppa

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E, oltre a disegnare la situazione economica italiana con colori pessimistici, sottolineano la scarsa fiducia delle agenzie di rating nei tentativi dell'esecutivo italiano di centrosinistra di risanare i conti pubblici e mantenere le promesse elettorali sullo sviluppo del «sistema-paese». E l'opposizione gongola, citando gli articoli usciti ieri sui due quotidiani a riprova della giustezza delle ciritiche avanzate nei confronti della politica unionista. Il declassamento del rating dell'Italia da parte di Standard and Poor's e Fitch rappresenta un «colpo sul debito che si aggiunge ai grattacapi per Prodi», spiega il Financial Times nell'articolo di apertura in prima pagina, con una grande fotografia del presidente del Consiglio. Il quotidiano ricorda che «l'Italia è protetta dall'appartenenza all'Eurozona, dove i tassi di interessi rimangono a un livello storicamente basso nonostante i recenti piccoli rialzi», tuttavia aggiunge che «i declassamenti portano l'Italia più vicina al rating A-, che la Bce considera come la soglia per accettare i titoli di Stato come aggiuntivi per le operazioni di rifinanziamento». Non meno tenero l'americano «Wall Street Journal». In un articolo comparsi sempre in prima pagina e che apre il giornale di ieri, si legge delle «certezze» ottimistiche del ministro dell'Economia Padoa-Schioppa e, subito dopo, si fa notare che l'Italia rappresenta «la settima potenza industriale del mondo e la terza nell'eurozona» ma è stata anche il Paese che ha fornito la «peggiore prestazione nell'Ue negli ultimi dieci anni». Quindi l'affondo sulle agenzie di rating, che fa il verso al Financial Times: «Le agenzie di rating - si legge nell'articolo - dicono le che le previsioni di Padoa-Schioppa di recuperare denaro dalla lotta all'evasione fiscale sono irrealistiche». I due autori del «pezzo», poi, riferiscono che «anche se lui (Padoa-Schioppa ndr) riconosce che» per effetto della politica economica del governo «potrebbe leggermente rallentare il ritmo di sviluppo il prossimo anno» sostiene che «i benefici di lungo termine di portare soto controllo le finanze pubbliche migliorerà molto l'economia globale del Paese». Non solo. Il quotidiano Usa fa notare che «finora l'Ue è stata l'unica voce autorevole a parlare, provvisoriamente, a favore del budget italiano». Un assist, quello offerto dai due quotidiani finanziari, raccolto al volo dall'opposizione. «The Wall Street Journal smentisce Prodi e dice chiaramente che le agenzie di rating non si fidano delle capacità del Premier - afferma il Presidente dei senatori della Lega Nord, Roberto Castelli - commentando l'articolo del quotidiano statunitense - I maldestri tentativi di Prodi e del suo esecutivo di addebitare la colpa del declassamento, deciso sia da Fitch sia da Standard and Poor's, al precedente Governo - osserva Castelli - vengono smentiti anche dal Wall Street Journal che spiega come il declassamento sia dovuto al fatto che le agenzie di rating non credono alla capacità del Premier Prodi di controllare l'aumento della spesa pubblica e di far uscire il Paese dal basso livello di crescita dell'economia italiana».

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