Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Preoccupazione dopo le minacce dall'imam di Segrate alla deputata. Interviene il Viminale

default_image

  • a
  • a
  • a

La parlamentare di An, autrice del libro «La donna velata», un atto di accusa contro la sottomissione delle donne nei paesi islamici, ha avuto la protezione del ministero dell'Interno dopo essere stata duramente attaccata in diretta Tv dall'imam di Segrate Abu Shwaima. Durante la trasmissione, andata in onda sabato su Sky Tv, il religioso islamico ha quasi aggredito la deputata di Alleanza Nazionale, impegnata a sostenere che il velo non è un obbligo stabilito dal Corano: «Non è vero che nel Corano non ci sia l'obbligo del velo. Io sono un imam e non permetto a degli ignoranti di parlare dell'Islam. Voi siete degli ignoranti di islam e non avete il diritto di interpretare il Corano». Immediate e numerose le attestazione di solidarietà alla parlamentare. Tra i primi a intervenire il ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini (DS): «Voglio che il signor Shwaima sappia - ha detto - che nel nostro Paese non sono accettabili minacce, intimidazioni e condanne. Noi siamo un Paese democratico e pretendiamo da chi vi è stato accolto il rispetto dei principi di libertà, di opinione e di scelta delle persone». Anzi, ha detto la Pollastrini, la cittadinanza italiana deve essere subordinata «alla condivisione delle regole comuni fra cui ritengo centrale quella dell'autonomia e del rispetto della donna». Molte le reazioni nello schieramento di centrodestra, al quale appartiene la Santanchè. Il deputato di An Maurizio Gasparri ha chiesto che l'imam di Segrate venga espulso «dopo essere stato messo in carcere» e che l'organizzazione cui fa riferimento, l'Ucoii, venga messa al bando. Ignazio La Russa, capogruppo alla Camera del partito di Fini, ha espresso «solidarietà a Daniela Santanchè finita ancora una volta nel mirino degli oltranzisti islamici, solo perchè da anni si batte per un Islam moderato e per la dignità delle donne mussulmane». Il leader del partito, Fini, che pochi gironi fa aveva criticato la proiezione del film contro gli estremisti «Il mercante di Pietre», non ha parlato. È interventuo invece il portavoce di An, Andrea Ronchi, secondo il quale quanto accaduto «conferma la validità delle nostre denunce: da tempo sosteniamo che bisogna isolare politicamente e culturalmente tutti i fanatici, gli intolleranti e gli integralisti che cercano di alimentare lo scontro di civiltà. Abbiamo già denunciato il pericolo che esiste soprattutto in certe moschee, mentre è necessario lavorare per l'integrazione e il dialogo». Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini si è augurato che le autorità italiane «prendano i provvedimenti necessari senza nessuna pavidità ». Altri attestati di stima e incoraggiamento sono venuti dalla parlamentare di Forza Italia Isabella Bertolini e dalla vice presidente della Regione Lombardia Viviana Beccalossi. Silenzio della sinistra radicale. Ma la solidarietà a Daniela Santanchè è arrivata anche da una donna islamica: Souad Sbai, presidente dell'associazione delle donne marocchine in Italia: anche lei era ospite nella stessa trasmissione della Santanchè per sostenere il diritto delle islamiche a non indossare il velo. Souad Sbai ha attaccato direttamente l'imam di Segrate: «Condanniamo questi pseudorappresentanti religiosi che definiscono e discriminano, a volte attraverso la violenza, quelle donne che non portano il velo additandole come non musulmane». Lei, Santanchè, va avanti. A «Domenica In», lungamente applaudita, ha sostenuto che «il velo non è mai un simbolo di libertà».

Dai blog