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Il senatore Fernando Rossi

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«Lascio il Pdci e voterò contro la Finanziaria»

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Rossi ha restituito la tessera del Pdci ieri mattina durante la riunione del comitato centrale del partito. Già sottoposto a un procedimento disciplinare per le sue posizioni politiche (Rossi è stato uno dei «dissidenti» all'epoca del voto sulla missione italiana in Afghanistan e ha più volte contestato l'impostazione della Finanziaria), il senatore ha preso la decisione di uscire dal Pdci dopo che la presidenza del comitato centrale ha rifiutato di farlo parlare. «È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho preso la tessera e l'ho consegnata a Diliberto , dicendogli: ci sei riuscito a farmene andare». Rossi annuncia che ora, in Senato, terrà un atteggiamento svincolato dal partito: «Sulla Finanziaria esprimo una critica di fondo: non c'è un progetto chiaro di lotta contro la precarietà e le diseguaglianze sociali. Altre che ricchi in lacrime, come pretende di farci credere Rifondazione Comunista: qui i ricchi se la ridono, perchè la Finanziaria si cura di far quadrare i conti per non uscire dai parametri europei facendo pagare i costi alle classi più deboli.». «A questo punto - sottolinea - se la Finanziaria che arriverà al Senato non sarà radicalmente cambiata io voterò contro». Anche in caso di fiducia? «Quando è stato per l'Afghanistan mio sono piegato a votare la fiducia, perchè nonostante tutto continuo a pensare che questo governo sia preferibile al ritorno del centrodestra. Ma questa volta, trattandosi della legge cardine della politica economica del governo, il mio atteggiamento non sarà scontato». Rossi ha annunciato che, nonostante l'uscita dal partito, continuerà a essere iscritto al gruppo del Senato Pdci-Verdi.

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