La missione del commissario economico Ue

Previsioni che saranno rese note il 6 novembre. Fittissimo il calendario degli appuntamenti. Almunia sarà innanzitutto ricevuto al Quirinale dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Vedrà poi il premier Romano Prodi, col quale alcune settimane fa fu protagonista di un botta e risposta sul'asse Roma-Bruxelles. Almunia ammoniva il Governo italiano sui rischi di un «ammorbidimento» della manovra. Il presidente del consiglio replicò ricordando al commissario Ue di avere avallato un anno prima la Finanziaria Tremonti. Quella che per il centrosinistra ha lasciato una pesante eredità sulle spalle dell'attuale esecutivo. E se da Prodi Almunia si attende soprattutto quelle rassicurazioni politiche legate al percorso parlamentare della manovra, che Bruxelles non vuole vedere stravolta dalle richieste delle varie anime della maggioranza, negli incontri col ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa e col governatore di Bankitalia Mario Draghi il commissario Ue vuole approfondire nei dettagli tutte le misure messe in campo. Per esser sicuro che l'Italia potrà effettivamente rispettare gli impegni presi in Europa. Soprattutto dal faccia a faccia col governatore Almunia si aspetta di avere più chiari anche gli elementi critici della Finanziaria, quelli che lo stesso Draghi ha evidenziato davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il commissario europeo - che pure ha dato un primo via libera alla manovra insieme ai ministri dell'Eurogruppo - vuole vederci chiaro sulle misure che dovranno riportare il disavanzo italiano sotto il 3% entro il 2007, per capire quanto effettivamente gli interventi previsti siano strutturali o meno. Il timore di Bruxelles è che, alla fine, l'impostazione della Finanziaria sia eccessivamente basata su un aumento delle entrate fiscali e poco su quelle misure strutturali che erano state annunciate dal Governo Prodi. A partire dalla riforma delle pensioni che è stata rinviata ai prossimi mesi. Chiudono la lunga lista degli appuntamenti romani di Almunia, quello col ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani e quello col ministro per le politiche comunitarie Emma Bonino. Intanto, sempre lunedì mattina, a Bruxelles l'Eurostat (l'istituto statistico europeo che fa capo agli uffici dello stesso Almunia) dovrà certificare o meno i dati 2005 su deficit e debito italiani inviati dal Tesoro. Non dovrebbero esserci sorprese: Eurostat dovrebbe infatti confermare - come fece già una prima volta lo scorso mese di aprile - le stime italiane: disavanzo al 4,1%, debito al 106,4%. Questi dati sono fondamentali per mettere a punto le 'previsioni d'autunnò sul 2007 e gli anni a venire. Se queste ricalcheranno le previsioni contenute nella Finanziaria (nel 2007 deficit al 2,8% e debito al 106,9%) allora si potrà dire che la manovra sarà stata definitivamente promossa da Bruxelles. Anche se Almunia ha ricordato venerdì che il giudizio finale sarà dato solo dopo l'approvazione in Parlamento. Dunque, l'Italia resterà un «sorvegliato speciale» almeno fino alla fine dell'anno.