Il Professore
«Io a casa? Ci sto già. E benissimo»«Non abbiamo detto bugie. Abbiamo invece mantenuto le promesse»
E sto benissimo». In serata, in una breve intervista televisiva, Prodi ha continuato ad ignorare le provocazioni di Berlusconi, ma ha difeso con fermezza la sua Finanziaria: «E giusta e seria. Non abbiamo detto bugie ma mantenuto le promesse». Per tutto il giorno, quindi, l'affondo di Berlusconi contro il governo e il presidente della Repubblica Napolitano è stato spalleggiato senza riserve dagli uomini del centrodestra. Casini a parte. Ma ha provocato anche una immediata levata di scudi nell'Unione fermamente intenzionata a difendere non solo il suo premier ma anche il capo dello Stato. E a stigmatizzare i fischi indirizzati nei confronti dell'inno di Mameli che si sono sentiti durante la manifestazione del centrodestra. Secondo Diliberto, l'attacco al presidente della Repubblica conferma che Berlusconi non ha nessun senso dello Stato: «Napolitano è un presidente super partes. Ogni tanto scontenta anche la sinistra e, questo, è il suo miglior biglietto da visita». Massimo D'Alema, al contrario, non ha voluto neppure commentare direttamente la manifestazione del centrodestra e le parole di Berlusconi. Ha invece attaccato Tremonti: «Sapeva bene che cosa ci aveva lasciato, che razza di trappola era stata costruita per quelli che venivano dopo». Il ministro degli Esteri, quindi, ha speso qualche parola anche per fare autocritica: «Il paese ha avuto l'impressione che si facesse una finanziaria con una sorta di suk arabo. Non siamo riusciti a rendere chiaro che la posta in gioco non è questa o quella categoria, ma l'intero Paese». Anche Bertinotti è sceso in campo in difesa di Prodi ma con un'altra metafora: «Questo governo durerà cinque anni, perché è come quei malati che sono sempre pieni di problemi ma non muoiono mai». Unanime la condanna di Berlusconi e della manifestazione della Casa delle Libertà a Vicenza dagli altri esponenti del centrosinistra: «È la conclamazione delle divisioni della Casa delle Libertà. È un polverone alzato per nascondere l'eredità pesante che è stata lasciata dal governo Berlusconi, il disastro dei conti pubblici», ha detto la Finocchiaro. Per il ministro per i rapporti con il Parlamento Chiti «le parole di Berlusconi sono invettive di basso livello». Senza indulgenza anche il commento di un esponente dell'Ulivo Franco Monaco: «A Vicenza si è visto il volto più inquietante della Cdl».