FISCHI leghisti all'inno di Mameli.
Luca Zai, vicepresidente della Regione ed esponente del Carroccio, ha motivato i fischi con la delusione dei leghisti per il fatto che non fosse stato trasmesso anche il «Va pensiero». Poco dopo, infatti, dalle grandi casse che circondavano il palco sono partite anche le note di Giuseppe Verdi. L'episodio ha scatenato le critiche del centrosinistra. «Sono un episodio vergognoso - ha detto il responsabile riforme della Margherita, Riccardo Villari - Evidentemente la stessa claque che va in giro per l'Italia a fischiare, oggi si è ritrovata a dare il meglio di sè alla manifestazione della Cdl. È grave che un centrodestra così diviso oggi mostri chiaramente anche un carattere anti-italiano, che va ben oltre la normale dialettica politica», conclude l'esponente dielle. «Sorprende come un partito che si chiama Forza Italia sia in una piazza dove si fischia l'inno nazionale italiano. Non è mai capitato in uno stadio o in una piazza. Si vergognino», ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Per il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, si è trattato di «una cosa sgradevole». Rincara la dose il segretario dei Ds: «È andata in piazza una destra populista, demagogica e antistatale che non ha esitato a fischiare l'inno di Mameli e non ha esitato, per bocca dello stesso Berlusconi, ad usare parole sgradevoli e offensive nei confronti del presidente della Repubblica - ha commentato Piero Fassino - Una destra che dimostra di non essere in grado di raccogliere le vere esigenze e le vere domande del paese». Ma le critiche non sono giunte solo da sinistra: «Ho saputo che a Vicenza hanno fischiato l'inno di Mameli. È una cosa vergognosa, una forma di populismo che non ci piace», ha detto il presidente di confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, parlando a Prato al Forum della piccola industria. «Nel centrodestra - commenta amareggiato il leader Udc Pierferdinando Casini - - qualche imbecille che fischia l'inno nazionale c'è, lo vediamo giornalmente. Noi siamo orgogliosi del nostro inno nazionale e della bandiera italiana. Se devo attribuire un merito a Ciampi è proprio avere favorito questo orgoglio fra gli italiani». E Andrea Ronchi, portavoce di An, ha aggiunto: «Deprechiamo e condanniamo i pochi fessi che hanno fischiato l'Inno di Mameli, ma con questo episodio la sinistra non tenti di annullare il grande valore politico della manifestazione di Vicenza».