Il premier è sicuro «Col nuovo anno la popolarità tornerà»

Il premier, in Finlandia per partecipare al vertice europeo di Lahti, non è affatto preoccupato dalle critiche che sono piovute addosso al suo governo in questi giorni. Anzi è sicuro che a gennaio, dopo l'approvazione della Finanziaria, appena la gente riceverà il primo stipendio e «vedrà che non ho alzato le tasse, avremo una ripresa di popolarità». «Credo - aggiunge - che l'opinione pubblica sia più intelligente di quanto si pensi». In attesa di sapere cosa accadrà a gennaio però, il Professore difende la Manovra e assicura che il declassamento del rating italiano da parte di Fitch e S&P non ha assolutamente preoccupato «i colleghi europei». «Non è cambiato nulla» assicura, anche perché l'iniziativa presa dalle due agenzie internazionali non ha niente a che fare con il presente ma riguarda pouttosto «un esame del passato». «Noi - spiega - stiamo scrivendo una Finanziaria difficile per le condizioni difficili in cui è stato lasciato il nostro bilancio. Fitch già un mese fa aveva espresso un giudizio negativo al quale segue sempre un aggiustamento del rating: un giudizio che è venuto ben prima che si cominciasse a discutere la Finanziaria ora all'esame del Parlamento». «Il giudizio negativo - continua - non riguarda però l'outlook, cioè le prospettive, che non sono negative. È stato quindi un esame del passato e con l'attuale Manovra economica possiamo raddrizzare la situazione, certo non in un giorno». Per questo, ora, la prima preoccupazione di Prodi è «come il Parlamento voterà la Finanziaria». Parole che in molti hanno letto come un avvertimento alla maggioranza all'interno della quale, da alcuni giorni, si rincorrono voci su possibili inciuci e complotti per fare cadere il Professore proprio in occasione del passaggio della Manovra al Senato. Anche per questo Prodi, parlando con i suoi collaboratori, avrebbe auspicato un maggiore sostegno della maggioranza e «un'azione unitaria» con l'esecutivo bocciando invece «la frammentazione» di iniziative all'interno dell'Unione, soprattutto quelle messe in campo per modificare la Manovra. Per il premier esisterebbe un problema di «coordinamento di strategie» e, per questo, intende assumere una «iniziativa politica forte» per definire con tutti gli alleati una linea comune che «duri nel tempo». Comunque, al di là, dei discorsi fantapolitici, Prodi è molto soddisfatto del lavoro fatto fino ad oggi. «Sono assolutamente tranquillo - dice - perché con questa Manovra rilanceremo l'economia del Paese». E, rispetto alle critiche che arrivano quasi ogni giorno da sindacati e imprese, Prodi è assolutamente convinto si tratti di un segnale della bontà della strada intrapresa. «Una Finanziaria - spiega - se è seria deve scontentare tutti quindi questa va bene... Vuol dire che si vogliono aggiustare i conti dello Stato e non lo stiamo facendo in modo sbilanciato. La Finanziaria ha il senso dell'equità». E a chi gli fa notare i dati negativi dei sondaggi delle ultime settimane risponde: «Avete mai visto un aumento della popolarità durante la discussione della Finanziaria? È la sostanza che presenta problemi, non la comunicazione. Fra qualche mese vedremo la sostanza». Per questo difende l'accordo raggiunto dal governo sul Tfr. «È un fatto di grandissima importanza - dice -. Il più grande passo in avanti rispetto alle critiche che hanno investito la Finanziaria». Dopotutto, è il suo ragionamento, «per governare ci vuole pazienza se si vuole fare le cose che cambiano. Altrimenti si rincorre la giornata». Prodi prende poi l'occasione per parlare di questa prima giornata a Lahiti e del suo «scmabio molto franco» con il presidente russo Putin con il quale ha avuto modo di trattare anche il «problema energetico». Proprio su questo punto il premier assicura che l'Italia «dovrebbe avere un inverno con disponibilità energetiche sufficienti».