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Lotta all'evasione

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L'obiettivo è quello di scovare gli evasori e diventa così operativa, grazie a una Circolare dell'Agenzia delle Entrate in applicazione della Finanziaria 2005 rafforzata dal decreto Visco-Bersani, la «tracciabilità» delle transazioni (incassi e pagamenti) dei contribuenti. Il segreto bancario è di fatto ormai superato, fa presente l'amministrazione nella premessa alle disposizioni operative contenute nella Circolare; resta il «riserbo» che però non può essere «un ostacolo all'adempimento di doveri inderogabili di solidarietà, primo tra tutti quello di concorrere alle spese pubbliche in ragione della individuale capacità contributiva». La possibilità di controllare le operazioni finanziarie dei contribuenti ora è a trecentosessanta gradi: riguarda i movimenti fatti attraverso conti correnti bancari e postali ma anche attraverso qualsiasi operatore creditizio o finanziario, comprese le società fiduciarie. Ma quel che è più importante riguarda «ogni tipologia di rapporto, ogni operazione - riporta testualmente la Circolare dell'Agenzia delle Entrate - anche isolata». Codice fiscale in primo piano. Gli intermediari finanziari debbono rilevare e evidenziare il codice fiscale sempre, anche quando non c'è un rapporto con il cliente già formalizzato. Il riferimento è per le cosiddette operazioni di «sportello», quelle extra-conto. Tutto questo a partire dal primo gennaio 2007 mentre per le precedenti operazioni vale la norma antiriciclaggio (controlli sulle transazioni sopra i 12.500 euro). Controlli anche su singole operazioni. Dalla chiusura di un conto corrente al versamento di un assegno, dall'accensione di un mutuo all'apertura di un contratto per prendere in affitto una cassetta di sicurezza. Il fisco potrà chiedere informazioni non solo sui movimenti di conto ma dati riferiti «a qualsiasi rapporto intrattenuto ad operazione effettuata». Nel paniere delle operazioni messe ai «raggi x» anche la domiciliazione delle bollette, per fare degli esempi, o le informazioni chieste all'ufficio della banca su una particolare offerta di azioni o bond. Autonomo, guadagna non solo se incassa ma anche se preleva. Per commercianti e artigiani viene esteso «il regime presuntivo di imponibilità oltre che alle operazioni di accredito/versamenti anche a quelle di addebito/prelevamenti» nei casi in cui «non siano stati indicati i beneficiari» del prelievo. Insomma se il fisco intravede una spesa extra, non giustificata, la identifica come operazione effettuata presuntivamente in nero e collegabile alla sua attività lavorativa. Per arti e professioni tracciabilità compensi. L'attività economica deve essere monitorabile e per questo tutte le transazioni sopra i 100 euro debbono essere fatte attraverso conto corrente. La novità era arrivata con il decreto fiscale di quest'estate.

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