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Il leader azzurro all'attacco: «Dichiarazioni contrarie al vero»

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Silvio Berlusconi non risparmia un attacco al premier dopo il giudizio di Fitch e S&P sul debito italiano e affida il suo pensiero ad una nota. «Questo - aggiunge - è un governo che, bocciato dalla maggioranza degli italiani, dalla Banca di Italia, dalla finanza internazionale dovrebbe avere il buon senso di restituire le chiavi di Palazzo Chigi prima di arrecare altri e irreparabili danni al paese». Secondo Berlusconi «ll declassamento del debito pubblico italiano da parte delle grandi agenzie di rating internazionali è una pessima notizia». «Ma ancora peggiori e di una gravità inaudita - continua - sono le dichiarazioni del premier Prodi, che cerca di scaricare queste decisioni sul precedente governo. Dichiarazioni irresponsabili e contrarie al vero. Le motivazioni della decisione di queste agenzie sono lì, nero su bianco, e sono una solenne e sonora bocciatura di questa Finanziaria». «La riduzione del rating, basta saper leggere, è motivata da Standard & Poor - aggiunge - con "la risposta inadeguata del nuovo governo alle sfide strutturali dell'economia e del bilancio dell'Italia". Inoltre, conclude il Cavaliere, «il titolo del documento parla chiaro: "Finanziaria italiana 2007: si chiude la porta su un'altra possibilità di risanamento"». Insomma, il giorno dopo aver ammesso di essere «determinatissimo» a liberarsi di Prodi, il leader azzurro parte alla carica lancia in resta. Dopotutto sembra essere questa la «nuova versione» del Cavaliere. Mercoledì, salutando i suoi senatori dopo una cena da «Fortunato al Pantheon», aveva detto: «Mi sento come se vivessi una seconda gioventù». E in effetti il leader azzurro sembra essere tornato combattivo come non mai. Ieri, ad esempio, ha inviato una lettera a deputati e senatori, coordinatori di Regioni, Province e grandi città invitandoli a promuovere iniziative «in tutte le piazze d'Italia» il 28 e il 29 ottobre per illustrare le «menzogne di Prodi» sulla manovra Finanziaria. Era dalle elezioni politiche che non succedeva. Poi c'è la massiccia mobilitazione in vista delle Regionali in Molise (il 5 e 6 novembre) dove il Cavaliere prevede di tornare altre due volte e dove deputati e senatori azzurri dovranno fare campagna elettorale scegliendo uno dei 136 comuni della Regione. «Non dobbiamo perdere un colpo - ha detto spronando i suoi -, come abbiamo fatto dal 1996 al 2001, quando abbiamo vinto tutte le intermedie». Insomma il Cavaliere è tornato. E non ha nessuna intenzione di permettere al Professore di rimanere a Palazzo Chigi per i prossimi 5 anni.

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