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Il retroscena

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E in redazione già lo chiamano «Tu vuò fa' l'americano»

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I dati sugli ascolti sono più che confortanti. Il traino funziona davvero bene, al punto che il Tg1 delle 20 riesce a partire anche con un +18 di share rispetto al Tg5. Il telegiornale di Rossella recupera punti nel periodo in sovrapposizione e risulta un ottimo traino per «Striscia», al contrario di Bonolis per il tg del Biscione. Ma come abbiamo detto non ci sono solo buone notizie per Riotta. Cominciamo con le polemiche del dopo-diretta dell'incidente metrò. Più di due ore di trasmissione senza le immagini e con «Sky Tg24» che ha superato l'8 per cento di share, facendo saltare dalla sedia i dirigenti Rai. Qualcuno ha puntato l'indice su «un casino armato per un incidente che ha causato un solo morto, che non era un attentato come si è saputo subito, per di più senza immagini e coi soldi dei contribuenti». Una bella gatta da pelare per Riotta. Un direttore che all'interno della redazione viene chiamato «Tu vuò fa' l'americano» per le news a stelle e strisce che passano in video prima del maltempo o dell'influenza. L'intervista a Kissinger e l'acquisto di YouTune da parte di Google ne sono la riprova. Ma l'avvento di Riotta ha coinciso anche con il calo di popolarità che secondo i sondaggi sta avendo il premier Prodi, il suo primo tifoso che l'ha voluto personalmente alla guida del telegiornale più importante della Rai. Lo staff di Prodi è già al lavoro per cercare di ribaltare i risultati dei sondaggisti. A quanto pare sono già arrivati i primi input anche per il Tg1. Il più importante riguarda l'Unione e il premier. Bisogna assolutamente cercare di risollevare la popolarità di Prodi. Quindi più spazio alle cose buone fatte dal governo e dallo stesso presidente del Consiglio. Non a caso il Tg1 delle 13,30 di ieri è stato aperto dalla notizia di Prodi e il velo islamico. L'allarme è dunque scattato. La pesante flessione di popolarità va combattuta raddrizzando il tiro delle notizie. Per contro bisogna ridimensionare un po' lo spazio a disposizione della Casa delle Libertà. E qui ci sono i dati dell'Osservatorio di Pavia a confermare questa tendenza. Tra l'altro il Tg1 ha aumentato le finestre concesse ai centristi, Casini in primis. Anzi per quanto riguarda il leader dell'Udc sembra che ci sia proprio un'imposizione dall'alto. Va dato risalto alle sue iniziative, soprattutto quelle che contrastano con Berlusconi, tanto il suo spazio a disposizione finisce conteggiato nei minuti spettanti alla Cdl. Lo stesso Berlusconi, da un po' di tempo a questa parte, viene inserito sempre assieme agli altri. Quasi fosse un segnale per far vedere che non ci sono corsie preferenziali per nessuno, eccezione fatta (ovviamente) per il premier. Tuttavia la direzione di Riotta non ha mai convinto i Ds, i quali gli avrebbero preferito Caprarica. Il partito di Fassino comunque non ha mollato l'osso ed è pronto a dare battaglia sui vicedirettori. Sembra imminente l'arrivo di Dell'Aquila nel ruolo di vicario.

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