Follini se ne va. Ed è il decimo annuncio
L'ex segretario, con poche righe indirizzate a Cesa, rassegna le dimissioni dall'Udc
Già, perché l'ex segretario dell'Udc ha finalmente deciso di andar via dal partito che ha guidato fino ad un anno fa. Poche righe indirizzate al suo successore Lorenzo Cesa («Caro Cesa, con questa lettera rassegno le mie dimissioni dall'Udc. Grazie per la collaborazione...») e tanti saluti. Nulla di straordinario (lo aveva annunciato già una settimana fa) se non fosse che, nell'utimo anno, l'addio di Follini ai suoi compagni di partito è diventato un vero e proprio tormentone. Una sorta di «vorrei, ma non posso». Lo scorso 20 aprile, ad esempio, Follini inviò una lettera a Casini, Cesa e Buttiglione per spiegare che avrebbe disertato il primo Consiglio Nazionale dopo il volto per protestare contro la linea politica del partito. Un gesto che sembrava anticipare una rottura che, invece, non arrivò. Poi venne il referendum sulla devolution. Follini criticò i vertici dell'Udc, in Direzione Nazionale votò contro la scelta di sostenere le ragioni del sì, chiese libertà di coscienza ma, alla fine, non abbandona la casa d'origine. In compenso, dopo la consultazione referendaria, disertò insieme a Tabacci la Direzione del partito (28 giugno). Anche stavolta, però, nessuna fuoriuscita. E siamo a fine agosto. Follini annuncia che non si presenterà alla Festa dell'Udc a Fiuggi (14-17 settembre). «È in un momento di rilfessione» commenta Cesa. Una riflessione che si conclude il 7 settembre quando l'ex segretario annuncia: «Se l'Udc dichiarerà la fine della Cdl, sarò con l'Udc; se l'Udc resterà nella Cdl, potrà farlo anche senza di me». Da quel proclama è passato più di un mese, ma stavolta Follini sembra avercela fatta. L'ex segretario non risparmia critiche ai suoi ex compagni. Dalla posizione assunta sull'elezione del capo dello Stato, alla linea sul referendum sulla devolution, sino alle elezioni in Molise (dove il partito è rientrato nei ranghi della Cdl dopo aver annunciato che sarebbe andato solo), Follini elenca solo gli ultimi motivi alla base del suo dissenso. E a Cesa rimprovera l'averlo progressivamente emarginato dalla vita del partito con tutte le decisioni. Ora Follini, che lascerà l'Udc con il deputato Riccardo Conti, si iscriverà al gruppo misto del Senato, resterà all'opposizione, ma dedicherà tutte le sue energie all'Italia di Mezzo. Il suo progetto partirà da Napoli, dove sabato presenterà il nuovo movimento, contando sull'adesione del segretario regionale campano Arturo Iannaccone, oltre che dell'ex ministro Ortensio Zecchino. Ma proprio a Napoli il vicesegretario centrista Erminia Mazzoni, giocando d'anticipo, ha già convocato per venerdì «gli stati generali» centristi della Campania.