Visco fa marcia indietro sull'Irpef e il Tfr
Sono questi i due punti su cui il governo sta lavorando per venire incontro alle richieste della Confindustria, da una parte, e ribattere alle critiche del ceto medio, dall'altra. Il governo starebbe studiando una franchigia per esonerare dal trasferimento del 50% del Tfr inoptato all'Inps le piccole imprese. Il ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, ha anticipato che si potrebbero esonerare dal provvedimento le imprese con 30-40 dipendenti. Per mantenere invariato il gettito (5 miliardi) il governo penserebbe di innalzare la quota da trasferire all'Inps, ora fissata al 50%. Attese anche le modifiche sull'Irpef che dovrebbero colmare le disparità tra single e contribuenti con figli tra i 30 e i 40 mila euro di reddito. È poi in arrivo la tassa unica al 20% sulle rendite finanziarie e l'aliquota al 20% sugli affitti. Il vice-ministro per l'Economia, Vincenzo Visco, è intervenuto in Parlamento per illustrare gli aspetti fiscali della manovra finanziaria. Visco affronta il nodo della lotta all'evasione e dei lavoratori autonomi e si dice ottimista sulla crescita economica che nel 2007 potrebbe riservare qualche buona sorpresa, superando anche il +1,6% previsto per il 2006. Il nodo evasione è quello su cui Visco si sofferma di più. «C'è una sorta di circolo vizioso» - spiega - che auto alimenta un fenomeno già grave. «Va spezzato», dice con forza. E questo sia perchè «i contribuenti onesti non si considerino discriminati per essere tali e siano quindi rassicurati sul fatto che tutti pagheranno le tasse», sia perchè «man mano che l'evasione verrà riportata a livelli fisiologici, sarà possibile una riduzione sostanziale del prelievo fiscale». Visco lo dice chiaro che il suo obiettivo è quello di alleggerire il prelievo fiscale, rispondendo all'accusa di vampirismo fiscale. «So che è un giudizio diffuso e questo fa anche aumentare i versamenti e il recupero dell'evasione - ammette - Ma è un giudizio sbagliato. Il mio impegno è stato sempre quello di ridurre le tasse». Visco spiega che l'evasione non si annida solo tra i lavoratori autonomi. «Ma anche tra le imprese medio-grandi, nel doppio lavoro dei dipendenti e nel lavoro di giovanì pensionati». Anche se «da chi è sottoposto agli studi di settore», cioè gli autonomi, arriva «una quota consistente dell'imponibile evaso». Proprio per questo arriva un aggiornamento degli studi più veloce nel tempo. Ma - spiega Visco - «non punta solo ad aumentarli ma anche alla loro riduzione», ad esempio in settori come quello «tessile» nel quale «abbiamo avuto una crisi di cui non sempre gli studi di settore hanno tenuto conto». Il vice-ministro annuncia anche modifiche in arrivo. Sull'Irpef «non è neanche escluso che faremo qualche modifica», dice. Attese sono anche le indicazioni relative alle tasse sulle rendite finanziarie. Visco spiega che «è intenzione del governo applicare l'aliquota unica con riferimento a tutti e soli i redditi maturati «successivamente alla data di entrata in vigore della nuova disciplina». Come dire, viene fatto salvo il passato. Anche se la scelta non è ancora stata fatta e l'ipotesi di una tassazione sul «rendimento», invece che sul «maturato» è ancora aperta. Non è arrivato invece il prelievo fisso al 20% sugli affitti. Visco illustra il perchè. Avrebbe un costo di 1-2 milioni di euro se introdotto senza misure che consentano di far emergere gli «affitti in nero». I tecnici sono al lavoro e Visco spera di portare la novità «prestissimo». Ma il nodo non è ancora stato sciolto, perchè vanno trovate nella stessa norma misure compensative, una sorta di norma per chi «emerge» dal sommerso. In commissione Bilancio Visco porta anche i risultati delle entrate fiscali fino ad agosto. Vanno bene Irpef (+6,5%), Ires (+20,2%) e Iva (+9,3%). Buoni segnali che consentiranno di centrare una crescita del 7,4% a fine anno (+5,9 miliardi rispetto al Dpef).