Berlusconi: «Tutti in piazza a fine novembre»
È questo il doppio messaggio che Silvio Berlusconi ha lanciato ai coordinatori regionali di Forza Italia, nel corso di un incontro a Palazzo Grazioli. A cui c'è un terzo messaggio, forse ancora più importante. Il Cavaliere ha spiegato ai suoi di insistere in tutti i modi per far cambiare la Finanziaria alla Camera, dove è appena iniziato l'iter. Ha chiesto a tutti il massimo impegno in tutte le fasi e in tutti i passaggi. Ma se Forza Italia non riuscirà ad incidere in maniera determinante, se cioè la maggioranza si chiuderà completamente a riccio senza accettare nessuna modifica, allora largo alla piazza. La Cdl, è il ragionamento del Cav, si prepari a una megamanifestazione da tenere subito dopo l'approvazione della Finanziaria alla Camera e prima che inizi l'iter al Senato. Gran parte dell'intervento dell'ex premier, tuttavia, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, è stato dedicato al partito e al progetto dei «circoli della libertà». Per Berlusconi, la presenza di Fi all'interno di questi «club» (che all'inizio dovranno avere una valenza prettamente culturale) è indispensabile, ma non avrebbe «senso» senza la presenza degli altri partiti della coalizione: Alleanza nazionale, Lega e Udc. Il Cavaliere ha poi snocciolato gli ultimi sondaggi. Secondo i dati in suo possesso, il centrodestra sarebbe in vantaggio sul centrosinistra di sei punti percentuali (52,5% contro 46,5%). Forza Italia, avrebbe un gradimento del 28% e la popolarità personale dello stesso Berlusconi sarebbe in aumento (53%), mentre quella di Romano Prodi sarebbe in netto calo (38-39%). Numeri che, secondo il Cavaliere, non farebbero che confermare il clima di sfiducia nei confronti dell'attuale governo. Uno scontento che Berlusconi ha detto di percepire dalla gente che incontra per strada e che aiuterà la Cdl nella battaglia contro questa manovra finanziaria. Il presidente di Fi ha illustrato quindi come intende procedere. Si tratta, hanno riferito alcuni partecipanti, di una strategia in due tappe. La prima, che si giocherà alla Camera, vedrà impegnata Fi soprattutto a livello locale, con iniziative mirate (come gazebo, manifesti o anche spot televisivi) contro la manovra. La seconda, che Berlusconi ritiene determinante, si giocherà invece in Senato fra la metà di novembre e l'inizio di dicembre. A Palazzo Madama, ha insistito il Cavaliere, «dobbiamo fare in modo che cadano». I numeri, ha aggiunto, «sono dalla nostra parte, mentre il paese è contro di loro». In questa seconda fase, nella strategia del leader di Fi, le iniziative dovranno essere concordate con gli altri partner della coalizione. Il Cavaliere, ha anche parlato dell'organizzazione della grande manifestazione di piazza. Un modo, ha aggiunto, per mettere «pressione» sui tanti senatori della maggioranza che non sono convinti di questa manovra. «Berlusconi ha capito che con questa maggioranza è impossibile tentare il dialogo ed è determinato a giocare tutte le carte», ha spiegato un parlamentare presente all'incontro. L'ex premier ha affrontato anche l'altro tema caldo di questi giorni: il ddl Gentiloni sulla riforma del sistema televisivo. Un provvedimento, ha attaccato, «fatto esclusivamente contro di me, con l'obiettivo di affondare Mediaset». Qualcosa, ha aggiunto, di «inconcepibile» non solo perchè contrario al mercato, ma soprattutto perchè lesivo degli interessi di un'azienda che produce utili e dà lavoro a migliaia di persone. Una vera e propria «legge ad personam», ha sottolineato. In ogni caso, ha comunque assicurato Berlusconi, la riforma è destinata a non passare. Il Cavaliere è infatti convinto che numerosi senatori del centrosinistra non voteranno un provvedimento contrario agli interessi di una grande azienda.