Via da Ciampino, i low cost «dirottati» al Leonardo da Vinci
A deciderlo ieri il sindaco della Capitale, Walter Veltroni, il presidente della Regione, Piero Marrazzo, il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, in un incontro con l'amministratore delegato della società Aeroporti di Roma, Maurizio Basile e i rappresentanti dell'Enac. «Fiumicino ha le capacità per accogliere un incremento di traffico soprattutto dedicato al low cost - hanno spiegato - mentre per lo scalo di Ciampino si è avviato un tavolo tecnico per stabilire la quantità e la modalità del trasferimento di una parte del traffico aereo». Il prossimo incontro è stato fissato per il 25 ottobre. La decisione è stata presa a causa dell'incremento vertiginoso del traffico aereo sul piccolo scalo capitolino e che in soli cinque anni è passato da 718.562 passeggeri nel 2001 a 4.234.999 passeggeri nel 2005 e una stima per il 2006 che supera i 5 milioni di passeggeri. Anche i voli giornalieri sono dunque passati da 72 per i commerciali a 190, mentre i voli di linea giornalieri sono passati da 29 a 127, con una media di 15 voli all'ora, con un incremento nell'ultimo anno di del 26,4% e negli ultimi 5 anni del 645% per i passeggeri e del 338% per i voli. Questi i numeri che hanno fatto salire l'aeroporto di Ciampino dal 19° posto della classifica nazionale degli aeroporti al 7° posto nel primo semestre del 2006. Troppo. La vicinanza dei centri abitati al piccolo scalo ha causato un livello di inquinamento record e per questo la necessità di abbassare la mole di traffico sulle rotte di Roma sud. Fiumicino, al contrario è stato ideato e progettato per un imponente traffico aereo che decollando sul mare e atterrando praticamente in campagna non causa i problemi di inquinamento acustico e ambientale. «Sono decisioni di svolta - ha commentato Veltroni - con le quali riusciremo a rendere compatibili le necessità del trasporto aereo senza pesare sulle spalle dei cittadini». Ma il trasferimento di parte dei voli low cost a Fiumicino non è l'unica novità emersa ieri dall'incontro voluto dal sindaco Veltroni. La Regione sta infatti studiando una proposta di legge per introdurre un'imposta sugli aeromobili o meglio una sorta di «tassa sull'inquinamento acustico e ambientale degli aeromobili». Lo schema dovrebbe essere molto simile a quella appena introdotta in Sardegna che prevede il pagamento di una tassa a seconda del tipo di aereo e del numero di passeggeri trasportati. «Stiamo ancora studiando la legge - sostiene l'assessore ai Trasporti della Regione, Fabio Ciani - che sarà pronta tra circa quindici giorni. Si pensa comunque ad un importo diversificato a seconda del peso e del modello dell'aereo e del numero di passeggeri trasportati». In Sardegna la tassa è stata applicata per ogni scalo da giugno a settembre, e va da un minimo di 150 euro per gli aeromobili abilitati fino al trasporto di quattro passeggeri ad un massimo di mille euro per gli aeromobili abilitati ad un trasporto di oltre dodici passeggeri. I particolari nel Lazio devono ancora essere decisi anche se l'introduzione dell'imposta non dovrebbe incidere sensibilmente sul costo del biglietto aereo. La media, infatti, si aggirerebbe sugli otto euro a passeggero una cifra quindi che non metterà certamente in crisi il turismo low cost verso la Capitale, che si candida a superare il record di tutti i tempi nel settore con la presenza di 18 milioni di turisti all'anno. E vanno oltre gli esponenti locali, pensando ad un terzo aeroporto laziale, oltre appunto a Fiumicino e Ciampino. «Auspico - ha sostenuto Gasbarra - che nel quadro di una Piano nazionale del trasporto, si individuino in Provincia di Roma o comunque nel Lazio, altre possibilità aeroportuali oltre Fiumicino e Ciampino, dedicate a specifici voli a partire dai City airport». Il presidente Marrazzo va oltre e azzarda. «Per il futuro poi si potrà pensare ad un trasferimento di voli su Latina, con la realizzazione di un nuovo livello infrastrutturale sia su gomma che su ferro fra Roma e Latina». Un'idea che si lega al progetto che è al vaglio del m