La polemica tra il Settentrione e il Centro

E i politici romani e del Lazio caldeggiano il «rimpatrio» dell'Alitalia sulle terre romane. È guerra aperta e dichiarata, quindi, tra il nord e il centro. Sebbene ci sia qualcuno che non si sbilanci, parlando esclusivamente di una semplice «guerra di campanile» e caldeggiando, piuttosto, un «tavolo di trattative con gli Enti locali» (come il presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra) e nonostante il sindaco Veltroni stia cercando di evitare una battaglia «tra Roma e Milano». Allo stesso tempo, il leader di An Gianfranco Fini ha raccomandato di evitare inutili «derby tra Roma e Milano, perché il problema dell'Alitalia è più complicato». Esattamente come il ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini, che ha commentato con un «evitiamo inutili querelle Milano-Roma». La Capitale, dalla sua, ha il governo. E, d'altronde, il vicepremier Rutelli nei giorni scorsi non lo ha tenuto nascosto, mettendosi al fianco della città eterna. Accanto a lui una folta schiera di politici per una questione considerata «trasversale». «La compagnia di bandiera può e deve essere salvata tutelando i posti di lavoro e rilanciando la centralità dell'aeroporto di Fiumicino, dopo gli errori degli anni passati - ha commentato Cento (Verdi) - perché ci vuole il coraggio di fare scelte innovative, cambiando il piano industriale e i vertici dell'azienda con l'obiettivo di un rilancio strategico. Che coinvolga anche gli enti locali di Roma e Lazio, per troppo tempo messi ai margini. Deve essere chiaro a tutti che la rinascita e il rilancio di Fiumicino sono strettamente legati al futuro di Alitalia - ha affermato Gianni Alemanno di An - E il fallimento della strategia di spostare il cuore di Alitalia a Malpensa è sotto gli occhi di tutti e ha rappresentato una perdita costante e un ulteriore indebolimento della nostra compagnia di bandiera. Di fronte a questo, la strada non deve essere quella di uno scontro tra territori. Ma la definizione di una nuova strategia tra nord e centro. Andrebbe valutata l'idea di trasformare Fiumicino nel principale hub internazionale di passeggeri, lasciando al nord quello relativo alle merci.