L'intervento al forum di Madrid
Prodi: deciderò entro fine anno le modalità della ripresaDomani l'incontro fra il premier e il presidente-amministratore Cimoli. Il Professore si dice «fiducioso»
Prodi pertanto si è detto certo che la compagnia avrà «un ruolo in futuro» e, ha sottolineato «se sola o con altre imprese lo decideremo nei prossimi mesi perché la decisione formale si avrà entro il 31 gennaio». Il Premier, quindi, ha ribadito che i limiti comunitari impediscono di erogare nuovi sussidi. «Stiamo molto riflettendo - aggiunge - sulle strategie da seguire. Io mi sono preso un tempo di riflessione, sono dispiaciuto che non sia stato fatto prima perché, in termini relativi, abbiamo perso moltissimo in questi anni». L'incontro previsto oggi tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e il presidente e amministratore delegato di Alitalia Cimoli rappresenta un «passaggio nodale, per capire quale atteggiamento l'azienda intende assumere rispetto all'iniziativa del governo, in particolare del presidente del Consiglio» che ha «assunto personalmente la responsabilità» di studiare il dossier per arrivare - in tre mesi - a definire una strategia per affrontare la crisi della compagnia di bandiera. A ribadirlo è stato il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, intervenendo alla trasmissione Baobab su RadioUno. Il governo, ha ricordato Bianchi, sta fissando «un calendario di incontri con i soggetti interessati. Bisogna superare la fase dell'annuncio e mettersi a lavorare». Di Alitalia quindi «possiamo ricominciare a parlarne tra un po', altrimenti ripetiamo sempre le stesse cose». Per il ministro inoltre è anche necessario «tenere doverosamente conto» del rapporto tra politica e compagnia. «Il soggetto politico e, in particolare, il governo - ha continuato - deve cambiare il suo rapporto con l'azienda. Se ne occupi invece, cercando di valorizzarne certi aspetti e ricomponendo quindi un ruolo di compagnia di bandiera». E proseguono ininterrotti i commenti degli altri esponenti politici: «Nel piano industriale di Alitalia abbiamo fatto mettere una base a Malpensa: questo lo ha fatto Cimoli ed è il motivo per cui ora si chiede di cambiare il piano industriale e, quindi, far fuori lo stesso Cimoli che crede in Malpensa», ha detto il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Maroni. Secondo il suo parere, infatti, l'idea che Malpensa possa essere il tallone d'Achille della compagnia di bandiera «è una vecchia posizione romana» e abbandonare Malpensa «sarebbe una tragedia per Alitalia, che diventerebbe un vettore regionale, laziale, perdendo il traffico business».