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E sulla riforma tv Forza Italia cambia tattica

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Il partito del Cavaliere non ha nessuna intenzione di combattere una battaglia che potrebbe avere, come risultato, il rafforzamento dell'attuale maggioranza e, per questo, cambia obiettivo. Sono un po' di giorni che a via dell'Umiltà non si discute d'altro. «Questa mossa non è tecnica, ma strategica - aveva detto il portavoce del Cavaliere Paolo Bonaiuti venerdì -. Il governo Prodi in questo modo distoglie l'attenzione da una Finanziaria davvero incresciosa per tutti. La scelta di rilanciare in questi giorni il tema del riassetto del mercato televisivo distrae gli italiani dalla Finanziaria». Da qui la scelta di Forza Italia di non cadere nel tranello, ma di continuare a tenere bloccata la sinistra nella «palude» della Manovra. «Il rischio - spiega un deputato molto vicino al leader azzurro - è che se mettiamo al centro della nostra azione la battaglia contro il ddl Gentiloni, l'Unione possa accusare noi e Berlusconi di voler solo difendere le proprie aziende. In questo modo, rilanciando l'antiberlusconismo, la maggioranza ne uscirebbe in qualche modo rafforzata». È anche per questo che Silvio Berlusconi, dopo le sortite di giovedì scorso («Sarebbe un atto di banditismo politico») nel fine settimana è restato in silenzio lasciando che fossero altri a parlare per lui. La linea, però, è quella di limitarsi a risposte mirate, dure, denunciando soprattutto l'attacco alle libertà fondamentali dei cittadini, ma senza cedere alle provocazioni. Brillante esempio della nuova strategia inaugurata dal partito è l'intervista rilasciata dal coordinatore azzurro Sandro Bondi al Corriere della Sera. «Non sciopero per Mediaset - spiega -. Io non vengo dall'azienda, non difendo gli interessi di Berlusconi, pur legittimi. Difendo una società importante che ha avuto ed ha un ruolo essenziale per lo sviluppo economico e per la libertà del nostro Paese». Per il resto gli azzurri hanno tutta l'intenzione di continuare lungo la linea politica che, dicono, «sta dando i suoi risultati in termini di consensi» e, soprattutto identifica la battaglia dell'opposizione con ciò che veramente interessa al Paese, a quei milioni di italiani che si sentono minacciati dalla Manovra. Anche perché è su questo terreno che Forza Italia può lanciare un ponte ai moderati del centrosinistra che sono rimasti schiacciati nell'«abbraccio mortale» di Prodi, Cgil e sinistra radicale. L'obiettivo del Cavaliere sarebbe quello di convincere Franco Marini e quelli che qualcuno, a palazzo Grazioli, definisce gli «intelligenti oppositori del Professore» che il dopo-Prodi è già iniziato. «È ormai chiaro che il governo blinderà la Finanziaria ed eviterà il dialogo - dice un senatore azzurro -. Per questo noi dobbiamo agire con freddezza, senza lasciarci coinvolgere nella bagarre e alternando il lavoro ai fianchi con attacchi mirati. Ma soprattutto dobbiamo mobilitare il nostro elettorato che, oggi, è maggioranza nel Paese».

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