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La Sinistra Ds non ne vuole sapere Salvi: «È un treno con macchinisti litigiosi»

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A Fabio Mussi e Cesare Salvi il Partito Democratico non interessa e non sono assolutamente disposti a ripensare la loro posizione. Così, se sabato Fassino aveva rilanciato l'idea che il Pd dovrà avere un forte nesso con il Pse e D'Alema si era detto dispiaciuto dell'ipotesi che il nuovo soggetto possa nascere senza l'apporto della Sinistra Ds, ieri sia Mussi che Salvi hanno ribadito le loro critiche. Per il ministro dell'Università e della Ricerca «non è una questione di mozione degli affetti». «Anch'io - ha detto Mussi a Pistoia - voglio bene ai compagni, ma non condivido le scelte che vanno compiendo in merito all'istituzione del Partito Democratico». E, rispondendo «all'amico» D'Alema ha detto che lo schieramento rappresenta «un'iniziativa poco lungimirante poiché le alleanze durano un certo periodo, ma i partiti hanno una balistica diversa, una gittata più lunga. I partiti sono destinati a durare almeno 50 anni, hanno a che fare con la storia profonda della nazione». «Capisco l'alleanza fra Ds e Margherita e la sola certezza che abbiamo al momento è che questa assomma il 31% dei voti del Paese - ha aggiunto Mussi - però non è chiaro tutto il resto: né l'identità del Partito Democratico, né le sue posizioni sui problemi internazionali, sulla laicità dello Stato, sulle libertà dei cittadini, sulla libertà della scienza, sul lavoro». «La sensazione - ha concluso il ministro - è che il Partito Democratico trovi la sua ragion d'essere nel silenzio. Perché finché non si parla di questi argomenti va tutto bene, ma se si comincia a parlarne, il partito rischia di non nascere più». Più ironico il presidente della commissione Giustizia del Senato Cesare Salvi: «Il treno del Partito Democratico è partito. Non vorremmo, però, che fra ferrovie scassate e macchinisti affaticati, abbia preso un percorso sbagliato». «Per riportare i partiti dell'Ulivo sulla "retta via" - ha continuato -, sarebbe indispensabile aprire un vero e grande confronto democratico. Per fondare un partito ci vorrebbero un'anima, un programma, una politica: per ora non si nota nulla di tutto ciò. Per ora ci sono soltanto carrozze senza manutenzione e macchinisti in lotta fra di loro».

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