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Padoa attaccato anche dall'ex moglie

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«Credo che questo linguaggio riveli un certo grado di moralismo. È bene che ognuno di noi faccia della moralità su se stesso: sugli altri forse sarebbe meglio non esprimere giudizi». Così Fiorella Kostoris Padoa-Schioppa, ex moglie dell'attuale ministro e docente di Economia a «La Sapienza» ha commentato a «In breve», ieri sera su La7 le affermazioni di Padoa-Schioppa. Che, in Parlamento, ha dichiarato di non capire le lamentele dei ricchi sulla Finanziaria. E la Kostoris ha spiegato il perché: «Dei tre obiettivi che il governo si poneva: rigore, sviluppo e equità mi è sembrato che il primo sia stato pienamente conseguito, il secondo avviato. Sul terzo il giudizio è complesso. L'equità infatti implica la redistribuzione fra famiglie ricche e povere. Le famiglie più povere di tutte invece non hanno vantaggi da questa manovra. Quindi, il gioco delle redistribuzioni avviene nel ceto medio» Alla domanda, poi, se la Finanziaria colpisce effettivamente il ceto medio la Kostoris risponde: «È vero, si tratta di famiglie con più di 40 mila euro lordi di base imponibile, circa 2500 euro netti al mese». Allieva, come il ministro dell'Economia, del premio nobel Franco Modigliani, la Kostoris è inoltre convinta che il loro comune «maestro» avrebbe senz'altro «approvato la Finanziaria per la parte relativa al rigore mentre, forse, l'avrebbe criticata per i pocchi incentivi allo sviluppo e perché mancano alcune riforme». Nel corso dell'intervista la Kostoris ha espresso poi un parere anche sull'evasione fiscale: «Credo che sarà più difficile evadere le tasse con questa manovra. In effetti il governo si attende ben otto miliardi dalla lotta all'evasione e dall'elusione fiscale, nonché il ripristino delle basi imponibili. Bisogna dire che, quando si aumentano le aliquote, l'effetto può anche essere quello di una maggiore propensione all'evasione». Né la Kostoris crede possa verificarsi l'ipotesi prospettata dal viceministro all'Economia Visco: «Penso sia difficile restituire i soldi al contribuente - ha affermato - Uno degli aspetti positivi di questa manovra è che è di natura strutturale. Se si dovessero restituire alcuni degli introiti fiscali l'anno prossimo, allora si renderebbe un una tantum, una misura temporanea quella che invece era una misura permanente». Per l'ex moglie del ministro quindi non regge il paragone con il 1996: «Il quel caso infatti fu chiesto agli italiani di pagare l'euro tassa, ma si sapeva che questo ci avrebbe consentito di entrare nel club dell'Euro. E avrebbe reso un dividendo fiscale che a sua volta avrebbe dato luogo a una riduzione delle imposte». Come donna ed economista però la Kostoris indica un dato positivo: «Sono certa che questa manovra aiuti le lavoratrici. In particolare l'articolo 18. Riducendo la base imponibile dell'Irap per le imprese e, quindi, riconducendo a due miliardi e mezzo il cuneo fiscale. È incentivante nel caso del lavoro femminile, soprattutto nelle regioni del Meridione». Durante il faccia a faccia con Verderami la Kostoris inoltre ha replicato anche a chi sostiene che, la manovra Finanziaria, sia stata scritta sotto dettatura dei sindacati e della sinistra massimalista: «Mi sembra che la mano del ministro dell'Economia ci sia. E sia senz'altro riscontrabile nella volontà di mantenere i patti con l'Ue per ottenere un rientro sotto il 3%». Infine la Kostoris, amica sia del viceministro Vincenzo Visco che dell'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, ha sostenuto di sentirsi più «vicina come idee economiche» al primo. «Siamo stati colleghi all'università per molti anni - ha raccontato - Ci conosciamo dal 1970. Ho rispetto per l'intelligenza e la fantasia creativa del ministro Tremonti».

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