Napolitano benedice Gentiloni
Ma l'Udc frena. E il presidente della Repubblica cita il suo predecessore sul tema della riforma del sistema tv e dice: «Ho le spalle coperte dal messaggio del mio predecessore al Parlamento in cui si dice quello che era giusto dire allora e sarebbe del tutto giusto ripetere oggi in termini generali sul tema della libertà e del pluralismo dell'informazione». Il ministro, intanto, supera l'«esame» Rai e davanti alla platea del congresso Usigrai di Montesilvano annuncia l'intenzione del Governo di sostenere con la Finanziaria il passaggio al digitale della Rai. Ma la spinta più forte gli arriva dalla «benedizione» di Londra, dove, rispondendo ad una domanda sulle conseguenze della riforma della Gasparri, Napolitano dice: «Su questo tema ho le spalle coperte dal messaggio del mio predecessore al Parlamento in cui si dice quello che era giusto dire allora e sarebbe del tutto giusto ripetere oggi in termini generali sul tema della libertà e del pluralismo dell'informazione. Poi, ovviamente, - argomenta - ogni forza politica ne trae le conseguenze che crede e non sarò io a dire chi ha accolto e chi no quelle indicazioni». Solo poco prima Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia, aveva annunciato lo sciopero della fame (in serata è stato colto da un malore durante un incontro in Puglia) «a difesa dei diritti» e contro «gli strappi alle regole fondamentali della democrazia» che secondo lui vengono perpetrati da questo governo ricordando, fra l'altro, che è in gioco «la tutela doverosa di una azienda italiana quotata in borsa con migliaia di lavoratori», ovvero Mediaset. L'iniziativa di Bondi ha raccolto risate ma anche solidarietà dall'Unione. Franco Monaco, deputato dell'Ulivo, ha affermato: «a fronte dell'annunciato sciopero della fame da parte di Bondi a difesa delle tv del Cavaliere faremo un esercizio di ascetica virtù, trattenendo le troppo facili battute. Ma certo lui non ci aiuta nel provare il brivido del dramma quando motiva il suo sciopero con il dovere di difendere la democrazia (aggrottiamo le ciglia), la cultura delle regole (ci sfugge un sorriso) e, udite, contro il connubio tra affari e politica (e qui erompe una sonora, irrefrenabile risata)». Daniele Capezzone segretario di Radicali, chiede «rispetto e attenzione» per l'iniziativa di Bondi. Tornando alla legge sulle tv mentre il resto dell'alleanza di centrodestra continua a gridare alla vendetta politica (Paolo Romani di Forza Italia) e alla ritorsione (Maurizio Gasparri di An) parlando di una legge che dà «più spazio alla tv dei ricchi» (Grillo di Fi), cioè al satellite, l'Udc frena e si distingue dal coro. «Non è pensabile che l'opposizione sia il partito di Mediaset, che gli interessi di Mediaset siano il perno attorno al quale gira l'azione politica della coalizione», dice Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, intervenendo a Omnibus su La7. Buttiglione dice «no ad una legge contra personam, se così sarà non la voteremo. Il ministro Gentiloni annuncia l'intenzione del governo di «destinare buona parte delle risorse previste in finanziaria per incentivare il passaggio al digitale terrestre, al sostegno alla Rai nella necessità di assicurare la copertura da servizio universale nella nuova tecnologia, in particolare di fronte alla migrazione anticipata di una delle sue reti sul digitale». Gentiloni sottolinea che la Rai nel futuro «avrà un ruolo non inferiore, ma maggiore.