di LAURA DELLA PASQUA UNA MANOVRA economica che lascia invariata la spesa corrente, che crea problemi ...
Inoltre i condoni e le sanatorie sono stati ridotti ma non sono scomparsi. È un'analisi impietosa con molte ombre e poche luci quella delineata dal Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nell'audizione sulla Finanziaria alla Camera. Oltre alla critiche però c'è anche il riconoscimento che per i saldi la manovra va nella direzione giusta. Se il governo si aspettava un sostanziale via libera da via Nazionale è rimasto deluso. In definitiva Bankitalia dice che i meccanismi per far cassa e ripianare i conti sono rimasti li stessi: ovvero aumento delle imposte spremendo il reddito fisso, condoni mascherati, aiuti alle grandi imprese a scapito delle piccole e medie. Draghi apprezza lo sforzo per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale ma si tratta pur sempre di un obiettivo a fronte del dato certo che è l'aumento delle imposte. La Finanziaria «dovrebbe determinare per il secondo anno consecutivo un aumento delle entrate: innalzamento di 0,8 punti per il 2006 e nel 2007 dello 0,5%. Inoltre «frequenti cambiamenti della struttura del sistema tributario accrescono l'incertezza, con effetti negativi sull'attività economica». Anche perchè «i benefici attesi dai cambiamenti vanno confrontati con gli oneri che comportano per i contribuenti e per l'amministrazione». Il Governatore smonta la tesi della maggioranza di un carico fiscale solo per i redditi elevati. Cifre alla mano dice che «gli interventi sui contributi sociali e la riforma dell'Irpef, unitamente agli effetti automatici del drenaggio fiscale, determinano per molti contribuenti un aumento delle aliquote medie di prelievo». Non solo. Anche le categorie meno abbienti saranno tartassate. Un dipendente dell'industria avrà un aggravio di 120 euro. Il beneficio invece scatta per chi è sposato e con due figli e allora l'onere fiscale cala di 230 euro. Draghi attacca anche il prelievo del Tfr che «potrebbe creare problemi di liquidità alle imprese» e pertanto sarebbe opportuno che il maggior gettito derivante dalla lotta all'evasione «sia restituito al sistema produttivo attraverso la riduzione delle aliquote legali». Inoltre il Governatore mette in guardia dal rischio che l'accantonamento delle liquidazioni presso l'Inps si traduca in una battuta d'arresto per la previdenza complementare. Auspica l'aumento dell'età pensionabile. Draghi indica anche la possibilità «di un aumento della pressione fiscale a livello decentrato che dovrebbe esere compensata dalla riduzione di quella centrale». In mattinata comunque la manovra aveva incassato la promozione dell'Istat. Il presidente Luigi Biggeri ha spiegato che ci saranno benefici per 16 milioni di famiglie (+263 euro in media all'anno) accompagnati però da svantaggi per 4,8 milioni (-400 euro l'anno). Il tutto per un aumento medio di reddito annuo pari a 100 euro.