Governo nel mirino
Per una volta, militari e poliziotti parlano con una sola voce chiedendo, da un lato, un incontro immediato con governo e commissioni parlamentari e, dall'altro, annunciando manifestazioni e proteste: «siamo pronti a scendere in piazza». La critica alla Manovra è aspra: si tratta di un documento, dicono, che non permetterà agli operatori delle forze dell'ordine di garantire la sicurezza dei cittadini e ai militari di perseguire gli obiettivi fissati dallo stesso Esecutivo. I militari esprimono le loro critiche attraverso il Cocer interforze, l'organismo di rappresentanza di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. Parlano di «profonda insoddisfazione» per un documento che «delude ampiamente» le aspettative di 450mila persone. La Finanziaria «nega contestualmente le risorse necessarie a garantire il pieno soddisfacimento degli obiettivi istituzionali previsti, a fronte della richiesta del Paese di un impegno sempre maggiore per la sicurezza interna ed esterna, nonché per la lotta all'evasione fiscale». Obiettivi che difficilmente saranno raggiunti «per l'impossibilità di disporre di mezzi, equipaggiamenti, materiali e perfino combustibili di qualità adeguata». Duri anche i sindacati dei poliziotti, di destra e sinistra, che minacciano apertamente di scendere in piazza. La chiusura di 12 prefetture e questure, il taglio di oltre 100 milioni di euro, il mancato aumento dell'organico e dell'assunzione degli ausiliari, sono tra i punti più contestati della legge. «La polizia esce decapitata» dalla Finanziaria, dice il segretario dell'Anfp Giovanni Aliquò aggiungendo che quello del Governo è un «modo arcaico di concepire i tagli». Tagli che il Sap, annunciando manifestazioni in tutta Italia, definisce una «pazzia», in un momento in cui «il terrorismo internazionale è un pericolo per tutti gli Stati occidentali». Sulla stessa linea il Silp-Cgil. «Questa Finanziaria sulla sicurezza prevede solo tagli e nessun progetto di investimento sul sistema delle forze dell'ordine» denuncia Claudio Giardullo., Per l'Ugl, infine, la chiusura delle prefetture avrà effetti «devastanti».