I «volenterosi» vogliono alzare l'età pensionabile
I «volenterosi» del tavolo bipartisan promosso dal radicale Daniele Capezzone e dal centrista Paolo Messa si sono incontrati nella prima riunione. In via Poli ieri pomeriggio è stato messo giù un documento che riassume il cuore degli emendamenti che intedono portare in Parlamento, con qualche uditore in più. Oltre a Sandro Bondi e a Antonio Scarabosio di Forza Italia, Marco Follini, Bruno Tabacci e Michele Vietti per l'Udc, Gianni Alemanno e Adolfo Urso per An, Renzo Lusetti e Antonio Polito della Margherita, Nicola Rossi per i Ds, più Pino Pisicchio (Idv), Mauro Del Bue (Nuovo Psi) e Francesco Nucara (Pri) c'erano tre ospiti venuti ad ascoltare: Benedetto Della Vedova (dei radicali del centrodestra), Laura Ravetto (Fi) ed Enrico Pedrini (Idv). La conferma, per chi ha partecipato, che l'iniziativa riscuote interesse. Nonostante gli appelli, anche questi bipartisan, ad evitare «iniziative» estemporanee fuori dall'Aula e dalle commissioni, i «volenterosi» dicono che il problema di chi li aveva criticati «non era tanto di non essere presi sul serio» quanto - dice Paolo Messa - «il contrario», e cioè che «ci hanno preso troppo sul serio». Per Capezzone è un fatto «straordinario» e «mai accaduto prima» che allo stesso tavolo si siamo messi a discutere parlamentari degli opposti schieramenti per lavorare insieme: «È una piccola festa democratica», dice soddisfato l'esponente della Rnp. «Le nostre proposte sono a costo zero e non incidono sull'entità della manovra», spiega ancora Messa. «Finora si è discusso di un Governo che pone la fiducia e di una coalizione che vuole scendere in piazza, solo il buon senso può evitare l'uno e l'altro», aggiunge Tabacci. Mentre per Nicola Rossi, presentatosi a titolo personale come Lusetti, «deve essere chiaro che la questione che ci siamo posti non ha nulla a che fare con il quadro politico» Il documento, su cui i partecipanti al tavolo hanno dato mandato a Capezzone e Messa, è l'anticipo di quello che saranno gli emendamenti che tutti i «volenterosi» sottoscriveranno e che verteranno su Tfr, successioni e mercato del lavoro («senza stravolgere la legge Biagi»), ma anche evasione fiscale, pensioni, finanza locale, Pubblica amministrazione e controllo della qualità della spesa publica. Nello specifico si chiede: di introdurre nella Finanziaria il criterio dell'automaticità dei rimborsi Iva e, attraverso un provvedimento collegato una delega al Governo per consentire di detrarre e scaricare tutte le prestazioni; di attuare la riforma previdenziale innalzando l'età pensionabile; di introdurre un criterio premiale per gli enti locali che liberalizzano i servizi pubblici; che nella pubblica amministrazione sia introdotto il principio del rimborso ai cittadini per eccesso di burocrazia e della licenziabiltà dei dipendenti nullafacenti; che gli organi di controllo della qualità dei spesa pubblica rispondano al Parlamento. Urso ha sottolineato che il punto di partenza di questo tavolo richiesta al governo di non porre la fiducia. «Non si tratta di fare un decalogo - conclude Urso - ma di individuare poche e concrete azioni che consentano di modificare in senso nettamente riformatore ciò che oggi appare dettato da una visione ideologica e conservatrice».