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di GIANCARLA RONDINELLI E COSÌ è ufficiale.

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Metterà in piedi un «partito tutto suo» che verrà presentato ufficialmente la prossima settimana a Napoli. L'annuncio piomba durante il consiglio nazionale dell'Udc innescando subito reazioni e commenti vari. A cominciare dall'attuale segretario dei centristi, Lorenzo Cesa, il quale si dichiara subito dispiaciuto: «Marco è un fratello per me - spiega Cesa - Mi dispiace molto dal punto di vista personale e umano». Ma allo stesso tempo avverte: «Non vorrei che chi vuole oggi allargare il recinto in realtà alzi nuovi steccati. Non penso che il sistema democratico italiano abbia bisogno di nuovi partiti bonsai. Mi sembra che in questa vicenda ci sia poco di politico e molto di questioni personali». Un po' diverso il tenore delle parole di Mario Tassone, che si è rivolto così al Cn: «Il problema di Follini che va via non deve essere preso sottogamba, dobbiamo fare di tutto per recuperare. Nulla è irreversibile». Anche il leader dei centristi, Pier Ferdinando Casini, spende parole per l'addio dell'ex segretario: «Marco è un amico che stimo - dice - sono certo che le nostre strade prima o poi si rincontreranno». Dal partito di via dei Due Macelli, tengono a precisare che l'ex presidente della Camera e Cesa hanno tentato di evitare la rottura. Fino a quando Casini e Follini si sono visti e il clima del bilaterale, assicurano, era più disteso di qualche tempo fa. Ma questo non è bastato per evitare il divorzio.

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